Regia di Philippe Lioret vedi scheda film
Ispirato ad un fatto di cronaca questo bel film dovrebbe colpire diritto al senso civico di "ogni" cittadino "comunitario".
Prima ancora che di amore amicale, esso parla di drammatica attualità e pone un sinistro parellelo con la storia.
Si tratta dell'articolo L622/1 della legge sull'immigrazione che Sarkozy ha introdotto dopo aver creato ad hoc il Ministero dell'Immigrazione e dell'Identità Nazionale, ministro Eric Besson. Tale legge prevede, in scaltra ottemperanza all'art. 33 della Convenzione di Ginevra, di non respingere i profughi di un paese in guerra, richiedenti protezione internazionale; tuttavia, nella mera incongruenza etica, promette il carcere -ben 5 anni di reclusione- e una multa di 30.000 euro al cittadino francese che presti aiuto, di qualsivoglia natura, ad un immigrato irregolare. Lo chiamano "delitto di solidarietà", pietra miliare della lotta contro l'immigrazione illegale, donde l'apertura di un'inchiesta sull'organizzazione umanitaria Emmaus e il grottesco fermo per 9 ore in questura di una casalinga 59enne con l'accusa di aver rifocillato il cellulare di 9 clandestini.
Ben più furbi i cugini francesi dei nostri governatori, i quali contravvenendo al principio del non-refoulement, non solo si sono ridicolizzati esponendosi di fatto a presentare chiarimenti alla Commissione Europea, ma sollevano costantemente l'indignazione di chi sa cosa il respingimento comporti per chi provenga da aree geografiche quali la Libia, l'Eritrea e altri Paesi dove non è contemplata la salvaguardia della libertà e dei diritti umani: la morte certa.
Lioret sottolinea il profilo politicizzato del film e pare proprio voler puntare il dito sul Capo dello Stato, proiettandone il mezzobusto in un distratto zapping televisivo di Simon.
Fa da cornice una storia d'amicizia delicata e non retorica tra un uomo di mezz'età e un giovane clandestino che troverà la morte tra le onde livide di un mare di intransigenze.
Mi domando come mai la risposta dei francesi al film sia stata univocamente compatta, mentre in Italia continuiamo a rieleggere una classe dirigente che stordisce il volgo e lo sobilla contro un fantomatico nemico, fortificandone l'istinto separatista.
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