Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Il petroliere è lui. E' il suo sguardo assetato di petrolio, di soldi e solitudine, e la sua camminata sghemba e segnata da una vita passata a trivellare: prima la terra, poi le persone accanto a lui, e, prima di tutto, se stesso. Daniel Day-Lewis si offre ai nostri occhi in una prova d'attore immensa, gigantesca, e da luce a tutto il film. Qualche critico ha scritto che il limite di questo film è l'interpretazione troppo perfetta di D.Day-Lewis.... a volte mi chiedo cosa ci voglia per diventare critico cinematografico (o, forse, la domanda corretta è "cosa NON ci vuole per esserlo?" intelligenti, forse? obiettivi? semplicemente, normali?) Se questo film è stato così acclamato, atteso e visto, e così vicino ad essere premiato (non credo molto nei premi, credo ancor meno negli "oscar", li ritengo "politica", e la politica non fa parte della mia vita) è grazie a questa interpretazione mostruosa, sontuosa dall'inizio alla fine, e vissuta come fosse vita invece di un film. Anderson ha un bello stile narrativo, ci fa vedere il lato vero delle cose, ma quelle 2 ore e mezza in certi momenti sembrano di più, e a volte arriva la sensazione che il film voglia per forza piacerci, e rimanere memorabile, perdendo la naturalezza e la passione di quelle pellicole che ti sconvolgono a loro insaputa. Molto bella la fotografia, e il titolo originale. Mi aspettavo un film bellissimo, mi accontento di un bel film. Ps. "non è un paese per vecchi" non è un film paragonabile, si tratta di due generi assolutamente diversi. E poi, a volerla dire tutta, non c'è proprio paragone!
funziona, anche se a volte sembra stridere con le immagini
la parte del fanatico religioso è perfetta per il suo viso tondo e appuntito. Ottima prova. sono curioso di vederlo in altri ruoli.
Immenso
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