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I padroni della notte

Regia di James Gray vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I padroni della notte

di valerioexist
8 stelle

Due fratelli un po’ diversi l’uno dall’altro: uno si chiama Bobby, interpretato da Joaquin Phoenix, noto anche come Johnny Cash o Commodo, l’altro è Joseph, interpretato da Mark Wahlber, di ritorno dal successo di “the departed” e sempre più somigliante a quel giornalista che conduceva Mixer parecchi anni fa e che ho incontrato l’anno scorso per strada. Quest’ultimo (Joseph), con la sua faccia da bravo ragazzetto e da personcina a modo, ha deciso di seguire le orme del padre Robert Duvall e si è messo a fare lo sbirro buono, mentre il primo, accusando probabilmente della sua faccia da schiaffi se non addirittura da culo e dal fatto che gli fanno fare sempre il ruolo di quello che non è cattivo ma comunque meschino, ha ben pensato di mettersi a gestire un discotecone coatto dove sono le striscione di cocco a pipparsi i clienti, i quali fanno costantemente a botte.
Ma, come il cinema e la vita ci insegnano, la vitaccia paga ed infatti Bobby c’ha la fidanzata bòna di nome Havana o Amada che se lo sta sempre a smucinare a cosce aperte (è interpretata da Eva Mendes, quella faceva la lesbica a showgirl, una che si impegna ad essere la versione buciona di J-Lo… e ce ne vòle).
Un giorno, ad una festa, Bobby becca il fratello Joseph e il padre che gli dicono “guarda, è successo che mo noi stiamo alla narcotici, quindi ci dovresti aiutare ad acchiappare uno spacciatore col codino che spigne in quel locale dove lavori te”, ma Bobby gli risponde “no no, essù, e essi bòno, non voglio mica fare la spia”, poi però Duvall (il padre di Commodo e di Wahlber) gli dice le classiche frasi del tipo “ehhhh, tua madre, riposi in pace, è stata troppo buona con te!”; così Bobby si risente e se ne torna da Eva Mendez che, vedendolo un po’ incavolato, gli chiede “oh, ma che nuje piaccio ai parenti tua?”. Qualche giorno dopo le guardie (tra cui Joseph) fanno il blitz nel locale gestito da Bobby e praticamente arrestano tutti perché lì la cocaina quasi la danno all’entrata invece di metterti il timbretto sulla mano. Un paio di giorni dopo uno spara in faccia a Joseph, proprio in faccia, si vede proprio il proiettile mentre gli fa un buco sul volto. Però lo mandano all’ospedale perché è vivo e la pallottola non ha leso organi vitali (ma come? In faccia? E che ne so! Vabbè, alla fine sono contento per lui). Bobby scopre che a sparargli è stato lo spacciatore col codino che, senza manco sapere che quello fosse suo fratello, gli dice “Ciao Bobby, hai visto, noi ai poliziotti gli spariamo in faccia, pensa come siamo matti! Quindi ci aiuti a spacciare visto che c’hai i locali e sei fico? Tanto mo li ammazziamo tutti i polizziotti” [la fine strategia] ; Bobby gli fa tipo “si si mo vedo…” però poi, giustamente, va a dire al padre “occhio che codino ve fa fuori a tutti quanti!”. Bobby viene così coinvolto nell’operazione contro sto codino infame che spara in faccia ai poliziotti senza riuscire ad ammazzarli (ma poi però fa il coatto e dice che era tutto calcolato per spaventarli, si vabbè, rosica). A Robert Duvall in questo film gli fanno dire delle frasi come “Quando ti pisci nei pantaloni rimani al caldo solo per un po’…” oppure “Se sposi una scimmia poi non puoi lamentarti della puzza di banane”… ma che cazzo vogliono dire? Io non ci ho trovato nessun nesso con nessuna cosa che diceva prima o dopo, e poi le banane mica puzzano così tanto. Alla fine Bobby va con una cimice dentro l’accendino nel magazzino dove fanno la cocaina, poi però lo sgamano ma fortunatamente arrivano i polizziotti e fanno una sparatoria casinara dove mi pare che pigliano pure Bobby che s’azzoppa a una gamba. Qualche giorno dopo fanno una festicciola per festeggiare che hanno arrestato lo spacciatore col codino; alla festicciola ci sta pure il fratello Joseph uscito dall’ospedale… chissà come sarà ridotto in faccia dopo lo sparo! Mmmh, no! non c’ha nulla ni faccia, manco un segnetto per dire “qui una volta c’è entrato e uscito un proiettile”, no, niente… ma non è che tante volte la scena dello sparo in faccia era un sogno di uno dei personaggi e io non me ne sono accorto? Alla festa Robert Duvall dice al figlio scapestrato “e su dai, viè a fa la guardia come me e tuo fratello” e lui dice “va bene dai”. Alla prima missione insieme fanno fuori il povero Robert Duvall e i due fratelli sono più uniti che mai. Eva Mendes però si incazza perché non vuole che Bobby faccia un lavoro pericoloso come il poliziotto (anche se, onestamente a me è sembrato che, a parte il padre crepato, nella famiglia sua i proiettili gli rimbalzino in faccia). La scena di Bobby e la donna che litigano è terribile specie per il doppiaggio italico. Il finale è un po’ brutto perché una delle spie era un tizio che si capisce già dall’inizio che è meschino e paraculo (non vi ho svelato niente, lo evincete appena ci parla Bobby).
Il film non è accio accio, esiste qualche buco nella trama e dei fori temporali che ti lasciano un po’ così… che non sai perché dedichino minuti e minuti a dialoghi inutili per poi saltare sequenze importanti della vicenda; circa le musiche ho notato una cosa: il film è ambientato nella fine degli anni ’80 ma mettono musiche reggae quando i personaggi si drogano alle feste; mettono la musica black quando ci sono scene di feste a base di coca e mignottoni; mettono musiche swing di Louis Prima nei momenti che hanno un ambientazione un po’ noir da giallo ambientato negli anni ’30. Comunque buona recitazione del vecchio Duvall anche se gli hanno assegnato dialoghi del cazzo. Un film che non annoia né infastidisce particolarmente.
Voto: 7=

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