Espandi menu
cerca
Cuore di cane

Regia di Vladimir Bortko vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 104
  • Post 5
  • Recensioni 2204
  • Playlist 27
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Cuore di cane

di Baliverna
8 stelle

Che carogna, quel tizio! Proprio da buttarlo fuori di casa, mettendo da parte ogni buonismo.

Nacque come un film per la TV, senza attese e pretese, una produzione che poteva procedere col pilota automatico e senza guizzi, come tante altre. Invece ne è uscito un prodotto originale e ben fatto, che si è conquistato la sua fama lentamente, con il passare degli anni. Benché abbia un tono abbastanza dimesso, basta guardarne un pezzo per capire che è un'opera percorsa da forze, sensi e significati lievi ma presenti, che crepitano o pulsano sotto la superficie levigata.

Fu girato in quella finestra di tempo di qualche anno, in cui, benché ancora sussistente l'Unione Sovietica, gli artisti godevano di un'ampia libertà, che non era mai stata concessa prima. Poi l'URSS crollò, e i cineasti si trovarono catapultati in un ambiente molto diverso, credo peggiore di questo finire degli anni '80. Un altro esemplare di questo clima degno di nota è “Città zero” (1988), che mi sento di consigliare.

Il romanzo di Bulgakov, dunque, da cui è tratto questo film usa l'espediente del trapianto di organi tra cane e uomo per darci il ritratto di un individuo sgradevole e antipatico, che però finisce per riscuotere successo sociale e ricalca tipi di persone realmente esistenti. Uno di questi è il bolescevico della prima ora, quello che teneva infuocati comizi nei primi consigli e comitati. In questi discorsi la retorica positiva la fa da padrona, mentre le azioni concrete del personaggio sono spesso meschine e abbiette.

All'inizio egli è molto simile ad un animale – un cane, appunto – ma apprende i comportamenti umani abbastanza rapidamente, per diventare un uomo che raccoglie in sé molte caratteristiche negative.

Io purtroppo non ho letto questo romanzo di Bulgakov, ma non ho sentito lamentele su un suo possibile tradimento da parte del regista Vladimir Bortko.

Questi gira in bianco e nero in un'epoca in cui il colore era d'obbligo, ed inserisce per di più spezzoni di finti filmati d'epoca. Si tratta in realtà di materiale girato all'uopo e appositamente truccato; che avesse visto “Zelig” di Woody Allen?

Per menzionare un paio di curiosità su Bortko, nel 1992 girò “Afghan Breakdown” con Michele Placido, e nel 2005 diresse una lunga serie televisiva sempre su un romanzo di Bulgakov, cioè “Il maestro e margherita”.

Questo “Cuore di cane” - detto banalmente - non è certo un film che ci lascia sereni e rinfrancati. È una pellicola la quale, vuoi per l'abbietto individuo che vediamo, vuoi per l'idea stessa della commistione tra essere umano ed animale, ispira un sottile senso di disagio e di sgradevolezza. Forse la sua forza sta proprio qui, come quella di altri film, quando non sbattono in faccia i concetti, ma suggeriscono alla mente ed insinuano sotto la pelle dello spettatore.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati