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Colpo di stato

Regia di Luciano Salce vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Colpo di stato

di axe
7 stelle

1972. E' tempo di elezioni ! I partiti politici, dall'estrema destra all'estrema sinistra, si organizzano. Giunge dagli U.S.A. una novità tecnologica, un cervello elettronico, il quale dovrebbe aiutare nel conteggio dei voti. La contesa elettorale non riserva inizialmente sorprese; all'improvviso, i voti in favore del Partito Comunista Italiano, da sempre all'opposizione, sembrano divenire maggioranza. L'attuale Presidente del Consiglio si agita, la Chiesa teme il dilagare della violenza, gli U.S.A. si preparano ad agire contro il paventato "pericolo rosso"; ma la sinistra è pronta a ricevere il potere ? Luciano Salce dirige un film di fantapolitica dai toni satirici ambientandolo alcuni anni in avanti rispetto la sua contemporaneità. Eleva una forte critica contro il sistema politico-sociale del suo tempo, la quale colpisce tanto la "maggioranza" - intesa quale fluida unione di partiti di centro, o giù di lì - quanto la "minoranza" - le sinistre parlamentari. Sotto la bandiera della prima compagine agiscono varie entità le quali hanno in comune l'interesse alla sconfitta del Partito Comunista e il costante inciucio, avvallato dalle alte sfere religiose e dalle autorità statunitensi; dal loro canto i maggiorenti della sinistra parlamentare, nonostante la retorica battagliera e di acceso contrasto nei confronti degli avversari di sempre, gettano alle ortiche, paventando conseguenze drammatiche, in primis per loro e non del tutto a torto, la possibilità di andare al governo ed estendere il loro potere su tutti gli enti parastatali, partecipati, etc. preferendo continuare nella loro consueta attività, quella di arringare, controbattere e, appunto, far retorica, con il placet delle autorità sovietiche. Luciano Salce struttura il racconto mostrando gli eventi dal punto di vista di diversi personaggi; politici di maggioranza ed opposizione, lo scienziato creatore del computer statunitense, un fotografo che coglie momenti salienti della crisi in atto, una cantante che raggiunge il successo grazie alla piega che prendono gli eventi, una coppietta il cui futuro è deciso dal risultato elettorale. Il ritmo è molto elevato, sequenze molto diverse tra loro si susseguono freneticamente. A tratti, sembra un documentario. La "voce narrante" è costituita da un un coro, il quale, cantando, introduce gli eventi. In virtù di tali scelte, molti sono gli attori presenti in scena. Tra essi spicca Steffen Zacharias, interprete dell'inventore del calcolatore, al quale la sorte non sorride, in quanto, essendo interesse collettivo sostenere l'errore della macchina, riceve l'ordine di distruggerla. Di fronte a tale assurdità, egli si ribella, finendo per perdere la ragione; o essere l'unico, ancora, a conservarla, in una nazione di pazzi. Probabilmente il regista volle allinearsi ai temi della Contestazione Giovanile, coeva al periodo di realizzazione dell'opera; ciò non portò fortuna a quest'ultima, in quanto fu oggetto di accuse di qualunquismo, ostracizzata, mal distribuita ed a lungo dimenticata. A distanza di decenni, potremmo dire che il regista non sbagliò di molto nella caratterizzazione di quella società e delle relative rappresentazione politiche. "Colpo Di Stato" è un'opera corale, intrisa d'amara ironia, portata in scena con soluzioni inconsuete, quasi sperimentali. Un lavoro di Luciano Salce anche oggi poco noto, senz'altro meritevole di una riscoperta.

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