Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Film televisivo in due parti, "Il mondo sul filo" non è una delle opere più conosciute di Fassbinder, ma negli ultimi anni è stato sempre più rivalutato, dopo un lungo periodo in cui pare che non fosse più facilmente disponibile. È l'unico film dell'autore ascrivibile al genere della fantascienza, tratto dal romanzo "Simulacron 3" dello scrittore americano Daniel F. Galouye, e risulta particolarmente interessante al giorno d'oggi come opera che anticipa tematiche come la realtà virtuale e la confusione fra mondo reale e mondo fittizio creato dal computer.
La trama è abbastanza intricata, a tratti labirintica, ma il film non ne risente perché risulta opera stimolante per l'intelligenza dello spettatore, spesso fittamente dialogata ma dotata di una dimensione visiva peculiarmente fassbinderiana, con scenografie urbane contemporanee che subiscono una costante deformazione da incubo e movimenti di macchina spesso lunghi ed elaborati. Pur girato in 16 millimetri, il film può contare su un'affascinante fotografia di Michael Ballhaus che talvolta moltiplica il soggetto ripreso col riflesso negli specchi, qui onnipresenti, ma è dotato anche di una suspense che a tratti può essere definita hitchcockiana, e la denuncia delle manipolazioni delle multinazionali nel settore scientifico era certamente in anticipo sui tempi, mentre è da segnalare anche la voluta citazione del Godard di "Alphaville" con un breve cameo di Eddie Constantine, che era stato il protagonista di quel film.
Ottima la galleria di personaggi in cui spicca decisamente il protagonista Klaus Lowitsch, qui al meglio delle sue possibilità nella parte dello scienziato invischiato in un intrigo machiavellico, ancora affascinante anche fisicamente, ma molto buone anche le prestazioni della sexy Barbara Valentin e di Masha Rabben, nonché di alcuni caratteristi tra i preferiti del regista come Ivan Desny e Ulli Lommel.
Con una durata di quasi tre ore e mezza, "Il mondo sul filo" è una visione impegnativa, ma comunque più accessibile rispetto al lunghissimo sceneggiato di oltre quindici ore "Berlin Alexanderplatz", che sarà il culmine della produzione televisiva di Fassbinder. Tuttavia, "Il mondo sul filo" merita un posto fra le sue opere più lucide e preveggenti e può essere considerato uno dei suoi capolavori, un film molto lontano dalla science-fiction hollywoodiana, un esemplare di cinema di genere intellettuale che dimostra come anche in Europa si potesse perseguire con successo la strada che anni dopo porterà a "Matrix", forse impossibile se non ci fosse stato prima "Il mondo sul filo".
Voto 9/10
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