Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Una donna parte da Torino alla ricerca della sorella scomparsa, che ha da poco tentato il suicidio. Finisce nei bassifondi del porto di Genova, tra personaggi malfamati che gestiscono un giro di prostitute.
Com'è noto, Persiane chiuse doveva rappresentare il debutto alla regia per Gianni Puccini, che effettivamente cominciò il film, ma fu molto presto costretto ad abbandonare il progetto per motivi di salute (Morandini). Subentrò dunque Luigi Comencini, che aveva già avuto qualche esperienza nel lungometraggio e soprattutto nel corto, mentre la firma di Puccini rimase sulla sceneggiatura insieme a quelle del fratello Massimo Mida, di Franco Solinas e di Sergio Sollima. La pellicola è un noir dal forte odore di melodramma che ha dalla sua il merito di affrontare un argomento delicato e spinoso come la prostituzione – siamo nell'immediato secondo dopoguerra e il tema era piuttosto vivo – e di farlo, pur con le dovute precauzioni dettate dalla censura dell'epoca, in maniera chiara, senza troppi giri di parole. Comencini amministra con cura una storia non particolarmente originale, ma ben costruita, e un cast di una certa rilevanza che vede impegnati tra gli altri interpreti Eleonora Rossi Drago, Liliana Gerace, Massimo Girotti, Giulietta Masina e Renato Baldini. Il risultato a conti fatti è apprezzabile, pur non trattandosi di un lavoro esaltante – ma di un'opera che sa mescolare intrattenimento e temi sociali profondi. Comencini parlerà ancora di prostituzione l'anno seguente ne La tratta delle bianche (1952), anche questa volta con Eleonora Rossi Drago; il Persiane chiuse (Dieci anni dopo) girato da Fabio De Agostini nel 1970 (!) e distribuito anche come Belle d'amore non ha nulla a che vedere con questo titolo. 5/10.
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