Regia di Rhayne Vermette vedi scheda film
Levers (2025): scena
TFF 43: CONCORSO LUNGOMETRAGGI Il sole improvvisamente non sorge più. Anzi in occasione di una inaugurazione ufficiale di una statua nella cittadina di Manitoba, il cielo si scurisce e le tenebre iniziano a regnare incontrastate.
I residenti della città diventano nel film i testimoni prescelti per documentare la situazione di disagio che consegue all'oscurità, probabilmente causata da una imprevista ed inaspettata eclissi solare.
Tre personaggi in particolare, per nulla delineati, ma persistentemente vaghi e scientemente poco descritti od approfonditi, affrontano l'attesa del risorgere del sole ostenta do una malcelata calma, ascoltando i notiziari che raccontano di primi timidi raggi di sole iniziati a scorgere nell'emisfero australe.
Levers (2025): scena
Ma il ritorno della luce rende tutti più inquieti, ed un senso di debolezza e di fragilità si impossessa di tutti gli abitanti, ora consapevoli maggiormente di come un piccolo ingranaggio intervenuto ad interrompere I ritmi dell'universo, può annientarli senza poter intervenire.
La storia, frammentata in molto brevi capitoli, comp essi, enigmatico, girato tramite riprese ed immagini in stile vintage e colori scuri ed accesi ad indicare le tenebre ormai appannaggio di ogni luogo, pare così frammentata per meglio ispirarsi agli Arcani Maggiori tipico di un mazzo di carte dei tarocchi.
Levers (2025): scena
Il film, opera seconda della regista canadese autodidatta e tosta Rhayne Vermette, già vista ed apprezzata nel non meno controverso, inquietante ma anche interessante ed originale Ste.Anne (2021), presentato pure lui al TFF di quel periodo nella indimenticata e tostissima sezione di quei tempi nota come "Le stanze di Rol", è davvero un incubo indistricanile, che tuttavia ha la capacità, se non di farci capire realmente qualcosa, almeno di affascinati con una qualità di girato e di immagini che paiono rubate da vecchi filmati sperimentali o da documentazioni riservate.
Un fascino che supplisce la necessità, comunque inevitabile, di trovare risposte, mentre le inquietudini si accumulano e l'attesa della luce diventa spasmodica, senza peraltro infondere sicurezze in coloro che si ritrovano ad agognate il ritorno della luce dopo ore interminabili di tenebre inquietanti.
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