Trama
Dopo trent’anni trascorsi a gestire uno storico hotel a Vienna, Lucius scopre che l’edificio è stato venduto a un costruttore argentino deciso a demolirlo per ridisegnarne l’identità. Con l’aiuto della figlia e di alcuni fedeli dipendenti, si aggrappa a ciò che resta della vita che ha costruito. La sua diventa una crociata fatta di deviazioni, spionaggio e paranoia, una lotta per preservare un mondo in estinzione e difendere l’unica casa che abbia mai conosciuto.
«La storia di Lucius riflette in parte la mia esperienza di straniero che cerca di cristallizzare ciò che sta svanendo nel mondo», commenta Solnicki. «Willem e io sentivamo che lavorare insieme avrebbe creato una creatura rara, nata dall’incontro tra due estremi. Alla fine, il film si è assestato proprio nel mezzo, in quella zona pericolosa che ci appartiene entrambi».
«L’invenzione narrativa nasce per me da un approccio contrappuntistico, in cui l’intuizione prevale sulla logica tradizionale. La storia si espande come uno stato gassoso, con corrispondenze e armoniche inattese. La colonna sonora rende omaggio a Vienna, culla della musica moderna, e il suono diretto è stato trattato come un paesaggio vivo e dinamico. The Souffleur può sembrare un racconto classico, ma la sua sostanza è intessuta di dettagli che lo portano verso il fango, luogo di ogni creazione».
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