Regia di Alessandro Aronadio vedi scheda film
"Per Te" è un film che tenta di farci riflettere sulla memoria, e parla del rapporto tra passato e presente, e di come la perdita sia fisica che affettiva, in chiave dolce/amara a cavallo tra commedia e tragedia. La memoria ci viene mostrata attraversa foto, oggetti, ciò che è tangibile e quotidiano, che diventa traccia di ciò che c’è. La regia è di Alessandro Aronadio, regista che si interessa molto a questi argomenti, e non solo come malattia, ma anche come costruzione emotiva che definisce chi siamo e chi eravamo. Oltre alla perdita fisica che deriva dal progredire della malattia, Aronadio sottolinea la perdita affettiva, e si interroga su come il legame tra le persone possa essere messo alla prova. Il film è un tentativo di dar voce a un dialogo tra ciò che è stato e ciò che è, riappropriandosi e sottolineando come il passato sia e rimanga presente, il tutto in chiave dolce/amara come detto, consentendo di affrontare tristezza e dolore con maggior leggerezza e tenerezza, senza negare l’amarezza della vicenda. L’amore vero ci viene raccontato come forza capace di resistere e permanere, anche quando la memoria viene meno, e trasformare il dolore in carezza. Un linguaggio visivo ricco, alterna i toni, i registri, con inserti grafici, piccole parti animate in stop-motion, per dare maggiore libertà espressiva alla narrazione e renderla più dinamica e giocosa. Aronadio riesce a mantenere uno sguardo “adulto” sulla complessità della situazione, senza però rinunciare alla leggerezza e alla dolcezza che scaturiscono dall’infanzia, un pò come il protagonista del film. La commedia è fondamentale per parlare di dolore e tragedia, trasformando le disgrazie in risate, una sfida che necessita un utilizzo molto intelligente e raffinato della comicità. La sceneggiatura a mio avviso è troppo troppo “didascalica”, spiega troppo ciò che accade e da la sensazione che non si riesca a far emergere la verità emotiva dei fatti. Anche degli attori, bravi, non riescono a dare profondità ai loro personaggi. I costumi e le scenografie sono mal realizzati, e creano un distacco dello spettatore dalla storia. Gli ambienti sembrano dei fondali di un finto teatro e non consente allo spettatore di sentirsi parte della storia. Tutti questi elementi, messi insieme creano un “distacco” che non ci permette di emozionarci o entrare in empatia nei personaggi e nelle vicende. Alcune metafore visive usate per rappresentare la malattia sono un pò retoriche, e poco funzionali per la narrazione.
Il film è liberamente ispirato a una storia vera e da importanti temi cultura affrancandosi dal sentimentalismo e alternando commozione e leggerezza. Le premesse sono più che buone, ma il risultato finale non mi ha convinto per niente.
Per te (2025): Javier Francesco Leoni, Edoardo Leo
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