Trama
In una piccola città-stato greca, impoverita e dominata da una gigantesca raffineria che fornisce l’unica risorsa – il petrolio –, gli uomini armati detengono il potere assoluto. Nikos, il leader, gravemente malato, deve scegliere il proprio successore. La sorpresa arriva quando tra i contendenti inserisce Maria, la sua protetta. La giovane, che ha sempre ignorato la parte più oscura della propria storia familiare, vede la sua vita cambiare con l’arrivo di Eleni, una cantante del bar locale.
«Sono sempre stata attratta dal cinema d’azione, dai film di arti marziali e dai western. Ma, da donna, non mi sono mai sentita inclusa in quelle narrazioni», ha spiegato Evi Kalogiropoulou. «Gorgonà è la realizzazione del mio sogno: un film che sovverte gli stereotipi del genere e mette al centro l’esperienza femminile. È un revenge movie distopico, intriso di elementi soprannaturali e furia femminista, che racconta l’emancipazione attraverso il desiderio: l’amore tra due donne come scintilla di trasformazione e sfida a un mondo costruito per reprimerle».
«In Gorgonà ho tracciato un parallelo tra patriarcato e distruzione ambientale. L’ambientazione è Eleusina, città industriale e inquinata vicino ad Atene, ma un tempo luogo dei riti eleusini, celebrazione della forza femminile. Questo paradosso ha ispirato l’universo del film e il riferimento al mito di Medusa, la gorgone punita con la trasformazione in mostro. In Gorgonà, quella metamorfosi diventa invece una fonte di liberazione, quando l’eroina abbraccia il proprio sguardo e i propri poteri».
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