Trama
Ange, film del regista Tony Gatlif presentato al Festival di Cannes 2025, racconta la storia di Ange, un uomo che vive su un furgone e nel momento presente. Non perché non abbia un passato, ma perché da quel passato è fuggito. Musicologo autodidatta, colleziona e registra su nastro la musica del popolo rom e viaggia per l’Europa orientale alla ricerca di un vecchio amico a cui deve del denaro. A bordo con lui c’è Solea, la figlia che non ha mai veramente conosciuto, che ha deciso di seguirlo per capire da dove viene, e forse anche per farsi dire, finalmente, la verità sulla sua nascita.
Tra paesaggi polverosi, musiche gitane, superstizioni e tappe improvvisate, padre e figlia attraversano un’Europa che vibra ancora delle contraddizioni del secolo scorso. Il loro silenzioso conflitto si scioglie in gesti, proverbi, suoni e memorie. Ad attenderli, tra i campi e le tracce di vecchi amori, c’è anche una piccola biblioteca sepolta in terra: nastri, libri, VHS: tutti simboli di un tempo che non passa mai, nemmeno per chi vive solo nel presente.
Nel suo stile viscerale e musicale, Tony Gatlif firma con il film Ange un road movie umanissimo, ruvido e luminoso, dove la musica non accompagna, ma pulsa come seconda pelle dei personaggi. Lo stesso regista descrive Ange come il suo film “più libero”, un’opera nata dopo il silenzio del Covid, da un desiderio feroce di vita e di emozioni. Non c’è nostalgia né sentimentalismo, ma una tensione verso la verità e verso l’immediatezza del sentire. “Ange è come me”, dice Gatlif, “con l’anima in ebollizione”.
Il personaggio principale del film Ange, interpretato da Arthur H, non è un cowboy né un vagabondo, ma un uomo ferito che vive con rigore, piegando meticolosamente gli asciugamani nel suo furgone. Accanto a lui, Solea (Suzanne Aubert), figlia silenziosa ma determinata, osserva e ascolta. I dialoghi spesso tacciono, lasciando spazio a sguardi, corpi e vibrazioni.
La musica - gitana, rock, araba, flamenca - esplode e si spegne come lampi, non accompagna ma contrasta, rimbalza, prende posizione. Un viaggio fatto anche di suoni, carezze, pioggia e vento.
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