Regia di Noah Baumbach vedi scheda film
'Jay Kelly' alias George Clooney: il divo, l'attore, l'uomo a Venezia82
Voyeurismo.
Curiosità giornalistiche.
Vere e proprie ossessioni.
Questo e molto altro sviluppa sul pubblico, sulla stampa e sui comuni mortali il mestiere di attore.
In tale ottica nasce e cresce Jay Kelly , il taylor-made film di Baumback, nato, pensato e costruito già su George Clooney, uno degli ultimi veri divi di Hollywood. Nel senso sacro del termine.
Come staccarsi da un ruolo che si è amato o divenuto icona per il pubblico? Come vivere una vita, andare in treno, fidanzarsi, camminare per strada o mangiare una pizza senza essere assaliti da orde di fan?
Alcune di queste domande le verifica direttamente il film che parte da un'ottima idea: il confronto tra persona e personaggio, tra maschera e viso.
Adam Sandler mi racconta che la fine ad ogni film è come una piccola morte. Si crea un gruppo, delle amicizie si mangia assieme e quel legame è insostituibile, indimenticabile diviene come una piccola affiatata famiglia. Dirsi tutti addio ogni volta è triste. Questo è anche un ruolo.
Però nel film esce anche il rovescio della medaglia del successo che è a dir poco snervante, quando si riesce stare saldi con se stessi e a non impazzire.
Le curiosità spesso morbose che riguardano i divi perlopiù di Hollywood qui diventano film e fanno vedere i retroscena di una vita fatta di aerei privati, grandi ville, lusso, hotel a 5 stelle.
Ma dietro alla fama, al denaro, al successo ci sono gelosie, solitudine, sgambetti, follia.
La vita dell'attore, quando molto famoso, è davvero difficile. Recita se stesso, in modo un pò pirandelliano, il gioco delle maschere e delle parti diviene interessante.
Non si sa mai dove inizi l'uno e dove finisca l'altro.
Purtroppo da un'ottima idea iniziale il film si dilunga troppo. Partito bene si scioglie e annacqua un pò per strada.
Pur rimanendo denso di interrogativi e curiosità legittime negli ultimi 45 minuti si arrota inutilmente su se stesso
Jay Kelly segue il famoso attore cinematografico Jay Kelly. Il suo devoto manager Ron (fantastico Adam Sandler) va in un vorticoso viaggio di inattesa profondità a Parigi e in Toscana. Lungo la strada sono entrambi costretti a fare i conti con le scelte che hanno fatto. Emergono i rapporti con i loro cari e con ciò che lasceranno alle generazioni future.
COMMENTO DEL REGISTA
Jay Kelly racconta la storia di un uomo che ripensa alla sua vita e riflette sulle scelte, i sacrifici, i successi, gli errori commessi. Quando è troppo tardi per cambiare il corso della nostra vita? Jay Kelly è un attore e, proprio per questo, il tema del film è l’identità. Come recitiamo la nostra parte. Chi siamo come genitori, figli, amici, professionisti? Siamo buoni? Siamo cattivi? Qual è lo scarto tra chi abbiamo deciso di essere e chi potremmo effettivamente essere? Cosa rende speciale una vita? Jay Kelly parla di cosa vuol dire essere se stessi.
Il personaggio, Jay, è un attore di successo che, a sorpresa, abbandona all’ultimo momento una grande produzione americana. La decisione innesca una fuga personale e professionale attraverso l’Europa. Prima in Francia per raggiungere la figlia in partenza per l’università. Poi in Italia per presenziare a un tributo alla sua carriera.
Il viaggio nel film Jay Kelly diventa occasione di confronto con un passato irrisolto. Fantasmi personali, immagini pubbliche, mentre il protagonista cerca di capire cosa rimane di sé al di là della propria icona. Intorno a lui ruotano figure che ne amplificano le contraddizioni. Un manager esausto (Adam Sandler), un ex collega (Billy Crudup), relazioni passate (Laura Dern, Riley Keough) e proiezioni di una memoria in cui realtà e finzione si confondono.
Scritto da Baumbach insieme a Emily Mortimer, il film Jay Kelly oscilla tra ironia sul sistema hollywoodiano e indagine sul senso di identità in un mondo fondato sull’immagine.
Con una narrazione che si muove tra presente e ricordo, tra dialoghi disillusi e momenti di intimità, Jay Kelly è un film che esplora il legame tra fama, famiglia e responsabilità personale. Prodotto da Netflix
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