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GATAO: Like Father Like Son

Regia di Jui-Chih Chiang, Hung-i Yao vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su GATAO: Like Father Like Son

di alan smithee
2 stelle

locandina

GATAO: Like Father Like Son (2024): locandina

27 FEFF - CONCORSO

La fortunata saga di "Gatao" raggiungebquota quattro con questo (per ora) ultimo capitolo incentrato sulla sanguinosa faida Tra bande rivali chevsi contendono IL malaffarevdi Una non precisata metropoli taiwanese.

Il film si posiziona tuttavia in un periodo precedente, seppur di poco, del terzo capitolo (intitolato Gatao: The last stray) e racconta le dinamiche e le strategie porteranno la gang dei Mongrels fino a far parte del clan delle Cinque Tigri di Forth North, che già si intravedevano nel secondo atto, ovvero Gatao: Rise of the king.

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GATAO: Like Father Like Son (2024): scena

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GATAO: Like Father Like Son (2024): scena

 

Il film rivitalizza almeno due personaggi centrali dei film precedenti, ovvero Michael (Sunny Wang) e Ren (Wang Shih-hsien), ma non mancano nuovi personaggi, nel tentativo di coinvolgere anche pubblico non avvezzo ai primi capitoli, in una storia che, a detta dei produttori e sceneggiatori, potrebbe viaggiare anche in modo indipendente alla serie a cui appartiene.

In realtà il film, tutto scazzottata, lotte, combattimenti, non riesce mai a regalare nulla di veramente emozionante, e si trascina avanti per oltre due ore crogiolandosi su cliché d'azione visti troppe vote e non più capaci di risultare, se non proprio interessanti, almeno incalzanti e in grado di far trascorrere momenti di leggero svago e divertimento.

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GATAO: Like Father Like Son (2024): scena

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GATAO: Like Father Like Son (2024): scena

Meglio allora, molto meglio, le saghe dei gangster giapponesi di Outrage: ma in questo caso c'è dentro Kitano che, per quanto non alle sue prove memorabili, riesce sempre a garantire almeno qualche sprazzo di ottimo cinema action e pure d'autore.

In questo film, che ritrova in regia la coppia Yao Hung-I e Ray Jiang, I personaggi si accavallano gli uni sugli altri senza riuscire a caratterizzarsi in modo sufficiente per farsi riconoscere uno dall'altro, facendo luce su una problematica tipicamente occidentale legata alla difficoltà dello spettatore di riconoscere anche somaticamente I vari personaggi, riuscendo a distinguerli senza confonderli o confondersi. 

 

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