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Trama

Presentato in concorso a Cannes 2025, il film Resurrection ci porta in un futuro post-apocalittico dove l’umanità ha smesso di sognare, una donna incontra un androide inerte. Comincia così a raccontargli, notte dopo notte, l’intera storia della Cina. Quei racconti diventano scintille, risvegliano il robot, lo rianimano, lo trasformano.

Rivelato nel 2015 con Kaili Blues, poi consacrato da Long Day’s Journey Into Night e il suo leggendario piano sequenza in 3D di un’ora, Bi Gan porta avanti con il film Resurrection un cinema poetico, immersivo, fatto di memorie disgregate e immagini ipnotiche. Ma stavolta introduce un elemento inedito: la fantascienza.

In un mondo devastato, una donna, sopravvissuta a un’operazione cerebrale, vaga in uno stato di semi-coscienza. Trova il corpo di un androide disattivato. Lo prende con sé, e come se raccontasse una fiaba a un bambino, ogni notte gli narra una storia del passato. Ma questi racconti, anziché consolarla, risvegliano qualcosa di profondo nel robot. Quando l’automa inizia a provare emozioni, per la donna arriva il momento della scelta: fuggire nel mondo reale o restare accanto a questa creatura risorta dal nulla.

Visivamente, il film Resurrection è un’opera di grande ricchezza sensoriale. I lunghi movimenti di macchina, la luce soffusa e crepuscolare, le distorsioni sonore e la colonna musicale firmata dal gruppo francese M83 si intrecciano in un’esperienza cinematografica sospesa tra il sogno e la distopia.

Nel ruolo della protagonista ritroviamo Shu Qi, musa del cinema d’autore asiatico e già passata da Cannes con The Assassin di Hou Hsiao-hsien. Al suo fianco Jackson Yee, giovane star del cinema cinese, e l’attore canado-taïwanese Mark Chao.

Con il film Resurrection, Bi Gan firma una favola futuristica sulla possibilità di risvegliare la coscienza e forse anche l’amore in un mondo senza più speranza. Un film che si interroga su ciò che ci rende umani, anche quando tutto il resto è perduto.

Note

Continua qui: RESURRECTION, IL SECOLO, IL SOGNO, IL MOSTRO

 

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alan smithee di alan smithee
10 stelle

43 TFF: FUORI CONCORSO - FESTIVAL DI CANNES 78 : CONCORSO Sognare è come vivere in un film. Ma in un mondo in cui sognare è proibito, perché si è scoperto indebolire il corpo a favore della vivacità mentale, i pochi che si ostinano a non arrendersi all'uso di questa pratica naturale ed inconscia, denominati in modo sprezzante "deliranti", orgogliosi come… leggi tutto

1 recensioni positive

2025
2025

Recensione

alan smithee di alan smithee
10 stelle

43 TFF: FUORI CONCORSO - FESTIVAL DI CANNES 78 : CONCORSO Sognare è come vivere in un film. Ma in un mondo in cui sognare è proibito, perché si è scoperto indebolire il corpo a favore della vivacità mentale, i pochi che si ostinano a non arrendersi all'uso di questa pratica naturale ed inconscia, denominati in modo sprezzante "deliranti", orgogliosi come…

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Selezionato per la sezione Competion al Busan International Film Festival 2025
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