Regia di Celine Song vedi scheda film
Celine Song sposta l'interesse dal peso delle scelte e le loro conseguenze verso l'osservazione di una società incapace di prenderle.
Com'è cercare l'amore ai tempi delle app di dating e dell'iperindividualismo in una delle città simbolo del materialismo? Se lo chiede Celine Song che, dopo aver esplorato i sentimenti e le loro contraddizioni nel toccante Past Lives, imbastisce questa volta una vera e propria rom-com, aggiornandone però i codici e spiazzando sicuramente chi si aspettava una pellicola senza troppe ambizioni e piena di sviolinate romantiche. Material Love (o Materialists, titolo originale ancor più evocativo) non tiene uno sguardo ironico né satirico nei confronti dei suoi personaggi ricchi e superficiali; piuttosto sembra ricercare disperatamente tracce di sentimento in quel che rimane di questo paesaggio umano sempre più simile a un supermercato, nel quale ci si perde nell'infinita attesa dell'uomo o della donna che porti con sé la dote perfetta in termini fisici, educativi ed economici.
Song con i suoi primi due film si afferma come un'esploratrice dell'amore ai giorni nostri, questa volta spostando l'interesse dal peso delle scelte e le loro conseguenze verso l'osservazione di una società incapace di prenderle: obnubilata da un'offerta infinita, inappagata dalla volontà e dal convincimento di meritare il meglio che ancora deve arrivare. Una visione amara, ma trascinata da una buona scrittura che ben delinea i tre personaggi principali, senza quasi mai cascare nel didascalico; l'ambientazione newyorchese e alto borghese ricorda in certi momenti un certo cinema di Woody Allen, i tre interpreti sono ben calati e credibili nelle parti, belli e superficialmente patinati come la realtà che vivono. Material Love si perde un attimo nell'ultimo atto, tra piccole lungaggini e una svolta narrativa che, potenzialmente, potrebbe aprire un vaso di Pandora a livello tematico, ma il film funziona egregiamente e di commedie romantiche così attuali e che non cerchino la solita formula reiterata, girate da autori che hanno tanto da dire, non ce ne sono molte in giro.
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