Regia di Luc Besson vedi scheda film
Questa nuova versione di Dracula firmata da Luc Besson potrà senza dubbio far storcere il naso a molte persone, ma non si può dire che, nel bene e nel male, non riservi diverse scelte autoriali coraggiose, le quali (de)limitano gli aspetti affrontati e la prospettiva dalla quale li si è voluti approcciare: il regista francese rivolta come un calzino il romanzo di Bram Stoker, componendo un vero e proprio patchwork che non si fa problemi a tagliare la materia originale, preferendogli magari anche dettagli colti dalle trasposizione precedenti (c'è molto del Dracula di Coppola, soprattutto nell'estetica), perseguendo un'interpretazione estremamente melodrammatica e volutamente kitsch. L'amore perduto è un film romantico ambizioso, ma a tratti sgangherato, che trova nelle musiche di Danny Elfman e nella fotografia di Colin Wandersman i suoi picchi, mentre la regia trotta testardamente per la propria strada, con alcuni spunti di follia anarchica, tra gargoyle quasi fumettistici e una direzione degli attori (e della messinscena in generale) che non ha paura di sconfinare nel grottesco. Sicuramente interessante, ma non per tutti.
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