Regia di Luc Besson vedi scheda film
Paesaggi sconfinati e castelli cupi, ma maestosi; costumi adeguati ai relativi tempi storici; un classico della letteratura e della storia del cinema; un amore tormentato in cui anche la morte sembra essere un privilegio: ecco pochi ingredienti, ma essenziali per comprendere l’ultimo Dracula.
Dracula - L'amore perduto (2025): locandina
L’ultima fatica di Besson è un film dal respiro epico-classico, a ricordo del suo “Giovanna d’Arco” del 1999.
Mirabile fin da subito è un’ottima cura nella messa in scena: dalla ricerca scenografica alla realizzazione dei costumi fino alla regia che è si di maniera ma ciò non di meno funzionale allo scopo di portare una atmosfera che è sì cupa ma anche malinconica e sognante.
E il grande merito di catalizzare tutto questo è il binomio fotografia-musica rispettivamente di Colin Wandersman e del grande Danny Elfman.
La storia è ben conosciuta (sebbene ne esistano diverse reinterpretazioni con rimaneggiamenti più o meno fantasiosi), ma la presentazione delle vicende e dei personaggi garantiscono a quest’opera uno scorrere fluido della narrazione, fornendo pennellate che si alternano tra “vecchio” e “nuovo”.
Se vi piace il genere horror gotico, qualche goccia di sangue di troppo, duelli ben costruiti, ma soprattutto la contrapposizione tra sacro e profano, angelico e demoniaco e l’intramontabile “Eros” e “Thanatos” (“Amore” e “Mortre”), siete nel posto giusto.
Dracula - L'amore perduto (2025): Caleb Landry Jones
“Ti amo da morire”, dicono le giovani coppie, e vorrebbe poterlo dire anche Vlad II, alias conte Dracula, condannato a vivere in eterno fino al ritorno della sua amata Elisabetta. Solcherà ogni oceano e ogni continente pur di ritrovarla, lei anima candida e pura, lui costretto a diventare demone per amore.
Cliché? Forse. Ma la storia dell’umanità si nutre anche di questo e ogni tanto rispolverare storie del passato aggiunge qualcosa di interessante anche al presente.
Particolarmente interessante è la scelta di dare un certo rilievo alla contrapposizione tra “religione” e “maledizione”, senza scivolare eccessivamente in luoghi comuni, ma fornendo a tale dicotomia un confine sottilissimo, in cui le intenzioni del cuore e il profondo senso dell’amore altruistico ed oblativo possono portare al perdono perfino dei misfatti più crudeli.
Altrettanto degno di menzione è il velato accostamento del fenomeno del vampirismo alle malattie mentali, finanche al morbo dell’epilessia, storico rimando al pregiudizio tipicamente medievale (e anche religioso) di affibbiare il nome del diavolo a qualunque malattia o aspetto problematico ancora non si conoscesse.
Dracula - L'amore perduto (2025): Matilda De Angelis, Caleb Landry Jones, Zoë Bleu Sidel
Infine non trascurabili sono le interpretazioni degli attori protagonisti: uno su tutti Caleb Landry Jones, il conte dai denti aguzzi, con occhi di ghiaccio e fascino intramontabile, bramoso di vendetta per un destino che gli ha strappato troppo presto l’amore della sua vita; Zoe Bleu, principessa Elisabetta, la donna-angelo che fa diventare un demonio il suo amato principe, a metà tra etereo e passionale, tra sangue e guarigione, tra supplizio eterno e salvezza; e ovviamente non può mancare una menzione per Christoph Waltz, prete non proprio esemplare, ma vero, genuino ed appassionato, alla ricerca di risposte e scrutatore di anime senza pregiudizio alcuno.
Voto:7.5
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