Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Anni Cinquanta. Il losco faccendiere Zsa-Zsa Korda ha un piano geniale per ottenere una commissione del 5% sulla realizzazione di un'importante e costosa opera pubblica; per attuarlo però dovrà trattare con una serie di personaggi ancora più bizzarri e imprevedibili di lui. Parte così alla ventura in compagnia della figlia suora Liesl e del fido segretario svedese Bjorn.
Niente di più e niente di meno che un film di Wes Anderson: se da un lato La trama fenicia non delude in alcuna maniera le aspettative, dall'altro viene spontaneo chiedersi quale sia il percorso artistico del regista americano, che di pellicola in pellicola continua a riproporre le medesime situazioni (avventure, grattacapi, vicissitudini fumettistiche) con i medesimi personaggi perennemente sopra le righe, ritratti a tinte pastello non troppo vivaci, ma assortite con maniacale cura. Non che sia necessaria un'evoluzione o addirittura uno smarcamento dal passato, ma la domanda è quantomeno legittima; allo stesso modo ha perfettamente senso ritenere un film di questo calibro degno di visione: rocambolesco, colmo di battute a effetto, originale all'interno dei citati canoni, diretto e recitato in modo ineccepibile. Ecco, il reparto attori è un altro dei punti di forza delle opere del regista: questa volta sono sulla locandina i nomi di Benicio Del Toro, Mia Threapleton, Michael Cera, Willem Defoe, Tom Hanks, Scarlett Johansson, Rubert Friend, Charlott Gainsbourg, Benedict Cumberbatch, Bill Murray, Mathieu Amalric, Richard Ayoade e F. Murray Abraham. Non male, già. Cento minuti o poco più ad alto ritmo, con l'unica pecca di una trama – la sceneggiatura è dello stesso Anderson, da un soggetto da lui scritto insieme a Roman Coppola – forse un po' troppo arzigogolata. 6/10.
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