Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
Bugonia (2025): locandina
Decimo lungometraggio firmato da Yorgos Lanthimos, Bugonia è il remake della pellicola sudcoreana del 2003 Save the Green Planet! diretta da Jang Joon-hwan. Il film è stato presentato in anteprima alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia e si basa su una sceneggiatura scritta da Will Tracy. La trama ruota intorno al rapimento dell'amministratrice delegata di un'azienda farmaceutica (Emma Stone) da parte del complottista Teddy (Jesse Plemons), aiutato dal cugino Don (Aidan Delbis). Teddy è infatti convinto che la donna appartenga ad una sconosciuta razza aliena, gli andromediani, e che stia tramando con i suoi simili la conquista del mondo umano. Tra un interrogatorio e l'altro, Teddy e Don cercheranno di cavarle quante più informazioni possibili mentre la CEO farà di tutto per fuggire, compreso l'assecondare le bizzarre teorie dei suoi rapitori.
Bugonia (2025): Emma Stone
Bugonia (2025): Jesse Plemons, Aidan Delbis
Al contrario di tanti film che utilizzano i complottisti e le loro folli idee solo per farsene gioco e di altri che li sfruttano come base per creare prodotti di semplice intrattenimento (vedasi le piramidi aliene di Stargate), Bugonia li prende sul serio, ma non a livello filosofico, bensì umano. I due rapitori saranno anche degli invasati ma sono comunque persone. Anzi, sono specchio delle classi sociali più basse, disagiate e sfruttate, bisognose dunque di rintracciare un colpevole che abiti quei luoghi di benessere a loro preclusi. A rendere credibili loro e le loro storie ci pensano uno straordinario Jesse Plemons (alla sua seconda collaborazione con il regista, dopo Kinds of Kindness) in una delle sue performance migliori e un bravissimo Aidan Delbis (si spera che faccia carriera). Al polo opposto, ovviamente, la ricca amministratrice, abituata a trattare con coloro che stanno più in basso nella piramide economica e sociale. Perfettamente controllata, colta e intelligente, ma anche fredda e manipolatrice, il ritratto del benessere ridotto a vittima di torture e accuse deliranti è ancora una volta alla portata dell'ottima Emma Stone, ormai protetta del regista fin dai tempi di La favorita. Pur poggiando fondamentalmente solo su questi tre personaggi, Lanthimos non soltanto è stato in grado di renderli interessanti come nessuno potrebbe aspettarsi ma li ha addirittura usati come punto di partenza per riflessioni sull'intera razza umana. Il microcosmo di Bugonia, formato da tre personalità e uno scantinato, altro non è che l'epicentro da cui si diramano potenti interrogativi circa il destino della nostra specie ma anche sull'impatto etico e materiale che tutti abbiamo sul nostro pianeta e la sua storia. L'occhio attraverso cui Lanthimos ci giudica è intriso di pessimismo condito con piccole gocce di tristezza. È un Lanthimos disilluso e severo quello che troviamo in Bugonia ma non per questo pazzo, bensì comprensibile e, in certi frangenti, anche molto saggio. L'assurdo e il grottesco, così tipici del suo cinema, sono anche qui al servizio di un messaggio intelligente e di una messa in scena esplosiva, che però non degenera mai nel ridicolo. Anzi, tutto è sotto controllo nella sua regia, ogni situazione è ben resa, anche quella più comica. L'illusione cinematografica non viene mai spezzata. Al contrario, appare rafforzata da una gestione della storia che non smette per un secondo di coinvolgere, fino ad un finale che farà discutere molti ed è meglio così. Perché se l'umanità è davvero quella raccontata da Bugonia, c'è molto di cui discutere.
Bugonia (2025): Jesse Plemons, Aidan Delbis, Emma Stone
Con Bugonia, Lanthimos si conferma uno degli autori più talentuosi del Ventunesimo secolo, avendo confezionato per noi un'ulteriore storia pulsante di argomenti, immagini ed eventi gratificanti, a livello visivo e a livello intellettivo.
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