Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Boyle riprende il capostipite per raccontare un percorso di formazione che usa gli infetti come MacGuffin, rompendo alcune regole del gioco (il parto degli infetti come atto di discontinuità, la gerarchia dentro gli stessi infetti) e, al contempo, utilizzando alcune discrasie visivo-uditive per rafforzare il gioco di contrasti all'interno di un lavoro introspettivo
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