Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Il cinema di PTA riconcilia con l’immaginario mitico di Hollywood e americano nel quadro generale. In un momento storico in cui gli USA con il Presidente Trump sono diventati detestabili e odiosi. Non che prima fossero delle mammolette o esenti da ingerenze e colpe nella geopolitica internazionale, nonché patria del capitalismo, dello schiavismo etc.
Il ritratto che, lungometraggio dopo lungometraggio, Anderson sta componendo del suo grande paese coinvolge, affascina e fa riflettere. Riesce a rappresentare dell’America una sintesi ironica e impegnata. Come in “Licorice Pizza” la corsa era l’immagine della frenesia del sogno americano, della caduta e della ripresa, della fuga e della libertà. Anche “Una battaglia dopo l’altra” è un insieme di corse continue a piedi, in auto ed assume valore di metafora. I rivoluzionari di French 75 seminano il terrore contro l’imperialismo delle multinazionali, incitano alla ribellione e in seno alla rutilante narrazione il regista (de)costruisce la storia d’amore tra Pat-Bob e Perfidia, la loro figlia Charlene/Willa e il terzo incomodo Lockjaw, un fanatico dell’esercito a stelle e strisce. L’impegno nel combattere il sistema si interseca nel difendere e salvare immigrati ispanici e di colore dei centri di detenzione. Questa lotta è incarnata dal maestro di karate di Charlene Sergio Sensei Carlos, generoso compañero dallo spirito zen che cita persino Tom Cruise. Ed è il tratto politico della pellicola in cui le cause degli immigrati si contrappongono ai brutali soldati che reprimono o ai suprematisti bianchi con il culto del Natale e di San Nicola: trappola per l’ambizioso e ipocrita colonello che perseguita Bob e famiglia nei decenni.
Anderson compie un miracolo narrativo e creativo con uno stile sempre più sinfonico dal cuore antico (gli anni settanta cinematografici) e moderno (i mezzi di ripresa odierni), stile che unisce azione, commedia, dramma, musiche studiate di Greenwood, canzoni epiche, riferimenti letterari alti come Pynchon, cinematografici come Pontecorvo, musicali Morricone e i Radiohead. Il suo immaginario viaggia incalzante con i piedi piantati in un’attualità temporale permanente di ieri e di oggi, nel quale non è cambiato nulla. L’ossessione delle armi degli americani è l’altro elemento costante. Palese è l’affetto di PTA per i rivoluzionari che hanno perso ma resistono e il ribrezzo per i cattivi tutori dell’ordine, delle regole, della nazione pura e delle ipocrisie dominanti. La speranza è pensare al mare per rilassarsi (Sensei docet), l’ironia, la maturità e determinazione di Charlene, il carattere ribelle contro i padri crudeli della società e della patria.
L’ultima strepitosa perla di PTA è la direzione degli attori: Leonardo Di Caprio è una forza della natura; Sean Penn in una prova da Oscar; Benicio Del Toro da incorniciare; il trio di donne cazzute Chase Infiniti, Regina Hall e Teyana Taylor.
Una battaglia dopo l'altra (2025): locandina
Una battaglia dopo l'altra (2025): Chase Infiniti
Una battaglia dopo l'altra (2025): Paul Thomas Anderson
Una battaglia dopo l'altra (2025): Sean Penn, Teyana Taylor
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