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Cinque secondi

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su Cinque secondi

di luabusivo
8 stelle

Buon ritorno sul grande schermo di Paolo Virzì che lasciati da parte i Ferragosto torna a graffiare nell'alta società fatta di apparenze e Capitale Umano in declino: possono i padri dire la loro sui figli? o bastano cinque secondi per condannarli per sempre?

locandina

Cinque secondi (2025): locandina

 

 

Sì si può raccontare il dolore anche con gli occhi del papà. Con molte perifrasi e voli agricoli il buon paolo Virzì porta a casa un egregio lavoro di cucitura tra il vissuto personale e la storia dell'avvocato Sereni Adriano (Valerio Mastandrea) reo confesso del crimine dei crimini. Anche i Padri soffrono in un periodo socio culturale in cui i maschi ammazzano e nel quale solo le donne sembrano avere l'imprimatur di pater familias il regista Livornese capovolge i ruoli costruendo sull'antefatto doloroso il percorso di ricostruzione e di appartenenza storica della figura maschile all'interno di una famiglia in dissoluzione. Studio legale dal successo internazionale abbandono di tutti i privilegi che la ricchezza offre e buen ritiro così Adriano e le sue memorie scritte occupano le stalle della nobile villa dei Conti Guelfi la ricerca della tranquillità in campagna a metà tra il Bisbetico domato ( le raccomandate se le può firmare il Postino) e il Burbero Benefico (la tutela per il rilascio dei ragazzi) fanno da sfondo al dolore senza soluzione del protagonista che trova una una nuova possibilità nell'arrivo inaspettato e mal tollerato di una comunità di giovani portatori di un modo nuovo di fare vigna e famiglia: due tesi a confronto la vecchia tradizione che ha fallito miseramente e i nuovi tentativi che sembrano volteggiare leggiadri tra barbatelle e potature. La vigna vecchia si può rinvigorire se viene accudita con cura e i ragazzi capeggiati dalla Contessina Matilde (bravissima Galatea Bellugi) riportano la vendemmia là dove non c'era più speranza puntano i piedi davanti alla Polizia e pestano l'uva a piedi nudi un ballo ancestrale che l'internazionale avvocato Sereni aveva dimenticato: insegue il dolore che crede solo suo che invece  che è nelle case di tutti (nella parrucca della sua donna di sempre Valeria Bruni Tedeschi) e nella testa di tutti (le Ferrari la cocaina il crack finanziario e il suicidio del nobile decaduto) esorcizzato in molti modi la comunità l'isolamento fino alle aule di tribunale dove la Famiglia non dovrebbe mai trovare casa. Davanti al giudice (Massimo Di Cataldo) l'Uomo si riappropria della sua dignità raccontando e chiedendo scusa (buona la prova di Ilaria Strada) in ragione di un messaggino che vale tutta la sua carriera.

Sostenuto in aula dall'avvocata di ufficio (sempre più brava Anna Ferraioli Ravel) sale sul treno del ritorno per la campagna con il segreto chiuso a chiave nel suo cuore di Padre che per cinque secondi ha smesso di battere e solo lui ne sa il motivo.

Buon ritorno di Paolo Virzì. Ottima la colonna sonora da David. Montaggio e fotografia al Top.

Lu abusivo.

 

Valerio Mastandrea, Galatéa Bellugi

Cinque secondi (2025): Valerio Mastandrea, Galatéa Bellugi

 

 

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