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I peccatori

Regia di Ryan Coogler vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I peccatori

di axe
6 stelle

Dopo aver trascorso lustri lontano dalla terra d'origine, prima combattendo in Europa, poi tra la malavita di Chicago, i gemelli di colore Stack e Smoke Moore tornano nel loro Mississippi con l'intento di aprire un "juke joint", locale per gioco e musica frequentato quasi esclusivamente da neri, all'interno di una segheria dismessa. Ottengono la collaborazione di diversi amici e conoscenti, compresa Annie, ex-moglie di Smoke e "guaritrice", ed il cugino Sammie, virtuoso della chitarra. L'evento attrae l'interesse di membri del Ku Klux Klan, molto attivo nella regione, i quali progettano una strage a danno degli occupanti del locale; nonchè di un gruppo di vampiri che si aggira in zona. Le entità sovrannaturali affrontano le loro prede non solo con la violenza, ma anche con le lusinghe; promettono una libertà, naturalmente connessa alla loro condizione. Ma il pugno di uomini assediato nel locale non si lascia incantare. Horror d'azione diretto dal regista statunitense Ryan Coogler, "I Peccatori" spicca per l'inusuale collocazione della vicenda, un'area rurale a ridosso del fiume Mississippi in un periodo storico durante il quale le persone di colore vivevano in condizioni di forte disagio; emarginati dai bianchi, costretti ai lavori più umili, oggetto della violenza dei razzisti del Ku Klux Klan, preferivano "far gruppo" tra loro, adottando propri usi e costumi e rinunciando all'integrazione. I gemelli Moore sono tra i pochi ad "emergere"; temprati dalle battaglie, dalle ingiustizie subite, dalle perdite - Smoke ed Annie hanno patito la morte della figlioletta - essi tornano nella terra natìa con l'intenzione di fare affari ed, allo stesso tempo, offrire un supporto alla locale comunità nera. La malasorte, tuttavia, li colpisce. Alcune creature, sovrannaturali ed ostili, i vampiri, sono attratte dalla musica blues del cugino Sammie; la sua bravura, secondo la narrazione, consente al suono d'esser ponte tra epoche, e richiamo per Remmick ed il suo clan di non morti. Musica chiama musica; anche i tremendi avversari sono in grado di esprimersi mediante essa. La loro natura è compresa da Annie, una donna in odor di magìa. Ella sa come sconfiggere le creature; ma i vampiri non si limitano ad attaccare a testa bassa per aumentare i membri del clan tramite morsi contagiosi. Sono esseri intelligenti, conoscono la natura umana, acquisiscono le conoscenze dell'individuo del quale usurpano il corpo e le condividono con altri membri del gruppo. Sanno come spingere gli umani alla resa; li tentano prospettando loro un futuro di dominio, di onnipotenza, di libertà. Non ci è dato sapere cosa in realtà essi provino; ma l'epilogo può aiutare. Poco dopo la prima battaglia, se ne combatte una seconda; altri subdoli nemici affrontano i superstiti. Sammie non è tra loro; egli riesce a raggiungere il padre, sacerdote, in una chiesa non molto lontana. Il genitore gli ricorda d'averlo ammonito, evidenziando un supposto legame tra la musica ed il demonio e lo invita a cedere quanto ha potuto portare con lui della sua chitarra. Sammie rifiuta e si allontana. Decenni più tardi, bluesman affermato ed ormai anziano, riceve una vista da parte di un paio di vampiri sorprendentemente sopravvissuti. Sono coriacei, potenti, affiatati. Ma non liberi. Michael Bakari Jordan intepreta ciascuno dei gemelli Moore; Miles Caton il giovane Sammie; Wunmi Mosaku è la resiliente Annie; Jack O'Connell interpreta Remmick, l'uomo di origine irlandese mutato in vampiro, il quale unisce intorno a sè una tribù di simili. Non è spiegato molto circa l'origine delle creature. Nella sceneggiatura è comunque presente tutto l'immaginario connesso. Si uccidono con aguzzi pali di legno conficcati nel petto; temono l'aglio e la luce del sole; non entrano nelle dimore se non invitati. Il ritmo, inizialmente, è lento. Il film racconta del ritorno - il "nostos" - dei gemelli Moore nella loro terra; delle condizioni sociali del Mississippi, con particolare interesse per la gente nera; dell'accoglienza tributata ai due, non sempre positiva. Compie una digressione sulla valenza evocativa della musica; accenna al misticismo "bayou" aleggiante tra gli abitanti delle casupole e delle boscaglie; alla rielaborazione del cristianesimo, sostegno delle popolazioni locali di colore. In scena, improvvisamente, irrompono i vampiri; il ritmo prende quota, l'intrattenimento prevale. Varia ed interessante è la colonna sonora; è possibile ascoltare blues, country, le arie di una giga irlandese. Ho trovato l'opera assai ambiziosa; spazia tra molti ed interessanti argomenti, confondendo, inizialmente, lo spettatore. La narrazione acquista vigore nella seconda parte; ho apprezzato l'azione e gli altri elementi "ludici" del racconto - una certa ironia di fondo - ma ho trovato l'insieme decisamente ... roboante. Certamente originale, può piacere ed anche spiazzare.

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