Regia di Courtney Stephens vedi scheda film
Invention (2024): locandina
CINEMA OLTRECONFINE / FESTIVAL DI LOCARNO: CINEASTI DEL PRESENTE PREMIO MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE
A seguito della morte imprevista del padre, inventore con idee cospirazioniste, la giovane figlia, interpretata dalla affascinante Callie Hernandez, si ritrova erede di un particolare brevetto che tutela uno strano macchinario curativo.
Ma la giovane non sa niente di suo padre, è delle ossessioni complottistihe che lo affliggevano, ritrovandosi così indotta a scoprire la strana invenzione paterna, e di conseguenza farsi una idea almeno vaga del misterioso genitore.
Trovandosi a gestire anche i particolari di una cerimonia funebre in capo ad uno sconosciuto, di cui ella deve cercare di decifrare le caratteristiche.
Invention (2024): Callie Hernandez
Invention (2024): scena
Di stile scientemente documentaristico, orgogliosamente mumblecore, Invention è una sorta di noir che divaga, crea suggestioni, suggerisce ma non rivela, ponendo lo spettatore nella medesima situazione della protagonista, che vorrebbe riuscire a scoprire qualcosa di più del misterioso genitore, e magari riuscire a provare quella tenerezza e quel sentimento di perdita che invece, conoscendo così poco ed indirettamente quel suo parente stretto, non riesce affatto a provare.
Girato in Super 16 mm, con un budget rigorosamente contenuto per giustificare stile e caratteristiche, Invention stuzzica, allieta con alcuni personaggi di contorno misteriosi e sin grotteschi che percorrono parti della vicenda complicando, rendendola fumosa, ma anche intrigante.
Invention (2024): Callie Hernandez
La regia, stilizzata e ricercata, è opera della regista statunitense già collaboratrice di Terrence Malick (è stata assistente di regia del grande cineasta in The tree of life) Courtney Stephens, al debutto nel lungometraggio di narrazione, e scrittrice oltre che regista losangeliana.
Tra le sue opere precedenti da regista va ricordato "The American Sector", documentario co-diretto con Pacho Velez incentrato sui frammenti del Muro di Berlino trapiantati negli Stati Uniti, nominato uno dei migliori film del 2021 dal The New Yorker.
Il suo successivo fu il film-saggio, "Terra Femme" , composto da filmati di viaggio amatoriali girati da donne all'inizio del XX secolo.
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