Regia di Joseph Kosinski vedi scheda film
CM al Cinema (40)
F1 (2025), diretto da Joseph Kosinski e prodotto con grande enfasi dalla Formula 1 stessa, avrebbe dovuto essere il grande film che portava l’adrenalina delle corse su grande schermo, con un mix tra spettacolo hollywoodiano e realismo sportivo. Il risultato, però, è ben lontano da questo obiettivo. Nonostante l’altissimo budget, le auto vere in pista e la partecipazione di team reali, F1 è un film che deraglia soprattutto per colpa di una sceneggiatura talmente esagerata e scoordinata da sfiorare l’assurdo.
Il protagonista interpretato da Brad Pitt, un ex pilota richiamato in pista per “insegnare qualcosa ai giovani”, è l’unico personaggio dotato di vero carisma. Pitt regge la scena con naturalezza e ironia, e infonde al suo pilota veterano una credibilità che manca completamente a tutto il resto del cast. Gli altri personaggi, compreso il giovane talento interpretato da Damson Idris, sono stereotipi in cerca di profondità, intrappolati in dialoghi banali e dinamiche già viste cento volte.
F1 - Il film (2025): Damson Idris, Brad Pitt
Ma è proprio la trama a essere il tallone d’Achille del film: piena di forzature, eventi inverosimili e svolte drammatiche senza peso emotivo. La sceneggiatura sembra voler unire Top Gun: Maverick con Fast & Furious, ma finisce per sembrare più una parodia involontaria che un tributo sentito al mondo della F1. Un campionato gestito come una soap opera e piloti che parlano come influencer da TikTok tolgono credibilità a una disciplina che avrebbe meritato ben altro trattamento.
Le uniche vere note positive sono le spettacolari sequenze di gara: qui Kosinski dà il meglio di sé, con riprese in pista incredibilmente immersive, montaggio serrato e un uso intelligente delle camere on-board. In quei momenti il film si avvicina al potenziale che aveva promesso, ma sono frammenti troppo isolati in un mare di esagerazioni e cliché.
Nel complesso, F1 è un’occasione mancata. Un prodotto confezionato per intrattenere, ma che finisce per banalizzare il motorsport che dovrebbe celebrare. Non il miglior spot possibile per la Formula 1, che qui si è prestata a un’operazione più hollywoodiana che sportiva.
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