Regia di Tamara Jenkins vedi scheda film
Padre e tre figli si trasferiscono a Beverly Hills; l'uomo è disoccupato, ma ha un fratello ricco che paga per tutti. La figlia del fratello si unisce ai quattro; appena uscita da una clinica per disintossicarsi, deve frequentare un corso da infermiera, ma si scopre incinta.
Se la fattura del lavoro di per sé non è neppure male e la visione risulta quantomeno gradevole, va comunque evidenziato immediatamente che L'altra faccia di Beverly Hills è un film senza capo, né coda, che racconta le banalissime disavventure di una famigliola americana sui generis senza mai approdare alla scena madre o al momento memorabile: tutto scorre via senza grossi intoppi e allo stesso modo senza alcun entusiasmo particolare per un'ora e mezza. La regista Tamara Jenkins è al suo primo lungometraggio e firma qui anche la sceneggiatura, che come appena rilevato è il punto dolente della faccenda: alla fine del film, tanto per intenderci, è difficile stabilire se il/la protagonista fosse il padre (Alan Arkin), la procace cuginetta (Marisa Tomei) o l'inquieta primogenita (Natasha Lyonne, che presto sfonderà definitivamente con American pie e Gonne al bivio). A ogni modo la mancanza di acuti, di scene degne di sottolineatura è la pecca imperdonabile del lavoro, destinato a non incontrare un vasto successo di pubblico; in ruoli marginali vanno segnalate anche le presenze di Jessica Walter e di Carl Reiner. Tamara Jenkins licenzierà la sua opera seconda dietro la macchina da presa solamente nove anni dopo: La famiglia Savage (2007). 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta