Regia di James Mangold vedi scheda film
Bella storia, bravi interpreti, film da guardare, se si ha l'occasione.
Bel film, comunque, con un cast ottimo, un Timothée Chalamet al solito portentoso, che con coraggio, sfrontatezza ma risultati strabilianti interpreta Dylan, anche nelle canzoni (! – pare che lo stesso Bob gli abbia fatto i complimenti, per questo), ma tutta la compagnia è in stato di grazia. Bella ricostruzione, per quanto, come detto, sia romanzata (ma approvata parola per parola da Bob Dylan), e dunque gli avvenimenti che vediamo non sempre si sono svolti così, o alcuni avvennero in realtà prima di altri; mancano personaggi importanti (per dire, la sua futura moglie, che conobbe in questo periodo), ci sono anche personaggi inventati e mai esistiti, ma nel complesso la storia è quella, una bella storia che meritava di essere raccontata. Pure per chi è della generazione successiva, e magari non è un fan di Dylan (io), ciò non pone ostacoli, alcune canzoni sono famosissime, e per ognuna ci sono comunque in automatico i testi tradotti in italiano, e cavolo, aveva una vena creativa inesauribile.
Il film arrivò in Italia al secondo posto delle classifiche settimanali, magari un po’ anche per l’ascendente che ha Chalamet sulle ragazzine (e magari anche su qualche milfona), giovinette che probabilmente non hanno idea di chi sia Bob Dylan; riguardo agli incassi, poi, nel mondo il film è andato così cosà ma almeno deve avere fatto pari.
Per me un 7, ma anche un 7,5; entusiasti poi i tipi dell’Academy, che gli diedero ben otto nomination agli Oscar, che però ahimè non portarono neanche a una statuetta che fosse una. Tra le candidature, migliore film (un po’ esagerato), migliore regia, migliore attore (ci sta), migliore attore non protagonista (Norton, al solito molto bravo) e attrice non protagonista (la Monica Barbaro, americanissima malgrado il nome, qua fa – molto molto bene – Joan Baez). Recuperabile su Disney+, merita una visione.
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