Regia di Pietro Marcello vedi scheda film
Dopo anni di abbandono delle scene, Eleonora Duse (Valeria Bruni Tedeschi) è costretta a tornare a recitare a causa di problemi finanziari e personali. Il ritorno al palcoscenico è una sfida contro la malattia, il declino fisico, l'avanzare del fascismo e un nuovo clima sociale che minaccia l'autonomia femminile conquistata con fatica. Duse vede il teatro come l'unico spazio di verità e resistenza contro la brutalità del potere e il disincanto della storia. Sullo sfondo si muovono le figure della figlia Enrichetta (Noémie Merlant) e il fantasma della tormentata relazione con D'Annunzio, offrendo un ritratto più umano e complesso dell'attrice. Marcello mescola immagini di finzione con filmati storici e d'archivio, una tecnica che caratterizza il suo cinema e che crea un'atmosfera di realismo magico. Il regista evita però l'imitazione e la celebrazione, concentrandosi sul lato umano e fragile della Duse, quasi monacale nel suo servizio all'arte, offrendo un ritratto che è sia biografico che sospeso. "Duse" si inserisce nel contesto storico e politico del dopoguerra, riflettendo sul ruolo dell'arte come forma di ribellione in un'epoca di trasformazione e conflitti. L' interpretazione di Valeria Bruni Tedeschii è carica di passione, e ha la capacità di cogliere l'essenza malinconica e infantile della Duse, anche se a mio avviso non è del tutto convincente. La fotografia è molto curata, ed accentua il contrasto tra l'opacità del materiale d'epoca e la nitidezza delle riprese attuali, contribuendo a creare un'atmosfera evocativa. Concludendo, il film ha una sua frammentarietà narrativa e un ritmo dilatato che rendono l'esperienza meno incisiva. Le interpretazioni di alcuni attori sono un pò troppo cariche, e il regista ha una tendenza a privilegiare il suggestivo e il simbolico a scapito del rigore storico e della profondità nel racconto delle contraddizioni della protagonista. E un'opera ambiziosa e affascinante ma incompiuta, che non scava a fondo e lascia la sensazione di un'occasione solo parzialmente colta.
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