Regia di Pietro Marcello vedi scheda film
Duse (2025): Valeria Bruni Tedeschi
Venezia 82. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Eleonora Duse fu attrice ed icona dei suoi tempi, tanto da meritarsi, prima donna e prima italiana, la copertina del numero 22 della rivista “Time”. Nota ai posteri per la presenza scenica, il carisma e la relazione travagliata con Gabriele D’Annunzio, del quale portò in scena diverse opere, Eleonora Duse fu, senz’ombra di dubbio, la più celebre personalità del teatro di fine “Ottocento”. Celebre quanto Sarah Bernhardt, sua collega d’Oltralpe. Rispetto a quest’ultima, da tutti additata come la grande rivale, Duse fu attrice di rottura. La spontaneità della sua recitazione, infatti, era decisamente controcorrente rispetto ollo stile ampolloso ed egocentrico di Bernhardt che Eleonora, appena ventunenne, conobbe a Parigi rimanendone colpita ed influenzata. Benché la carriera artistica di Eleonora Duse sia stata ricca di successi teatrali, il casertano Pietro Marcello sceglie di evitare il comodo sentiero dell’agiografia, fornendo di Eleonora Duse un ritratto più intimo.
Duse (2025): Fausto Russo Alesi, Valeria Bruni Tedeschi
La narrazione inizia nel 1917, durante la Grande Guerra, quando l’attrice viene invitata a “risollevare” il morale dei soldati in prima linea. A quell’epoca la “Divina” aveva lasciato le scene da otto anni ed i fasti del passato di attrice erano per lei già dimenticati.
Marcello non sembra interessato alle glorie del palcoscenico e al luccichio dell’ambiente che Eleonora frequentò abitualmente durante la carriera. Tanto meno sembra dar peso al rapporto burrascoso con il “Vate”. Non più di altri aspetti, quanto meno.
La storia d’amore con D’Annunzio avrebbe concesso a Marcello un feuilleton emotivamente debordante e sentimentalmente passionale. Il regista, invece, evita il resoconto ossessivo degli eccessi per raccontare la donna sotto il costume. Per cogliere appieno le contraddizioni del personaggio, Marcello preferisce dedicarsi agli ultimi anni dell’attrice, quelli contrassegnati dalla malattia, dal rapporto difficile con la figlia Enrichetta e dal barcollante ritorno alle scene.
Duse (2025): Valeria Bruni Tedeschi, Alberto Astorri, Vincenzo Nemolato
Il racconto perciò si colloca tra la fine della Prima Guerra Mondiale e l’ascesa del Fascismo a seguito della marcia su Roma. Fu un periodo di forti cambiamenti sociali e politici in cui il paese cambiò faccia in maniera perentoria. Un periodo di cui il regista mette in luce gli elementi che influenzarono il ritorno della “Divina”.
La Duse di Pietro Marcello è una donna appena sfiorata dalla storia, poco interessata alla politica e alla vanagloria delle conquiste territoriali d’annunziane. Forse intuisce la deriva del fascismo ma rimane sostanzialmente al di fuori di ogni disputa politica per dedicarsi "anima e corpo" alla recitazione. Se da una parte Eleonora Duse ci appare fortemente rinunciataria a vivere da protagonista un tempo che non è più suo, dall’altra traspare fortemente in lei l'amore per il teatro che sostiene con tutte le risorse disponibili. Marcello mette in scena la donna con le sue questioni personali irrisolte, le sue sconfitte, i tradimenti ricevuti e mette sotto le luci l’attrice che vive ancora del riflesso dei tempi migliori, incapace di rinnovarsi e appartenere al suo tempo. Come il teatro stesso di cui, in fondo, era l'incarnazione.
Duse (2025): Noémie Merlant
Complice un’ottima Valeria Bruni Tedeschi, il ritratto decadente ma vitale della donna ci restituisce intatto il fascino dell’attrice e del teatro a cui rimase legata fino alla morte.
Marcello arricchisce la pellicola di filmati d’epoca, un escamotage con cui rendere ancora più forte il legame della “Divina” con il periodo storico epocale.
“Duse" è un film davvero interessante poiché racconta il nostro recente passato, un passato da cui dovremmo imparare qualcosa. "Duse" è un resoconto che si destreggia egregiamente tra il privato ed il pubblico mettendo in scena l’immobilità del teatro dusiano e la velocità dei cambiamenti politici del Bel Paese. Marcello parla di Eleonora Duse ma narra soprattutto l’orribile Italiaetta dei papponi, degli approfittatori, dei vigliacchi che nel ventennio si accomodarono sul carro fascista per commettere crimini e sfruttare le più sordide occasioni di successo. L’Italiaetta del soldato ed aspirante drammaturgo Giacomo Rossetti Dubois sulle cui spalle poggiano le sconsiderate scelte di milioni di italiani che si fecero fascisti per rivalersi sugli altri dei propri fallimenti. Il suo incontro in camicia nera con una Eleonora Duse delusa ed incredula è forse il centro nevralgico di questo ritratto d'epoca. Di quuella loro e di quella nostra.
Duse (2025): Valeria Bruni Tedeschi
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