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Smile 2

Regia di Parker Finn vedi scheda film

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La recensione su Smile 2

di Letiv88
7 stelle

Una prosecuzione fedele del primo film, con tensione costante e atmosfera claustrofobica, ma senza innovazioni o approfondimenti significativi.

Smile 2 (2024) riprende la storia del primo film (Smile, 2022), anch’esso diretto da Parker Finn, puntando su tensione e atmosfera inquietante senza cercare innovazioni. Parker concentra la sua regia su un horror psicologico fatto di paranoia, incubi e un meccanismo narrativo ormai collaudato, senza aggiungere elementi nuovi o sorprendenti.

Skye Riley (Naomi Scott), popstar internazionale, cerca di superare i traumi della sua vita, inclusa la tragica morte del fidanzato Paul Hudson (Ray Nicholson). Quando assiste a un suicidio inquietante in casa di un amico d’infanzia, viene risucchiata in un ciclo di terrore: chi vede quell’evento finisce per diventare la prossima vittima di un’entità maledetta. Tra incubi, visioni e paranoia, Skye lotta per non perdere la presa sulla realtà, affrontando una spirale di paura che si ripete senza soluzione apparente.

Parker firma sia la regia sia la sceneggiatura, mantenendo lo stile claustrofobico e cupo del primo film. Il suo lavoro punta a costruire un’atmosfera densa di tensione e angoscia, affidandosi a un meccanismo narrativo consolidato. Non ci sono stravolgimenti formali: la suspense nasce dal crescendo di paura e paranoia, più che da colpi di scena o innovazioni visive.

Il film non cerca rivoluzioni nel genere: la costruzione della tensione si regge su un mix di incubi, paranoia e regia claustrofobica. Gli elementi musicali legati a Skye diventano strumenti narrativi per legare il pubblico all’esperienza emotiva della protagonista.

La fotografia sfrutta luci e ombre con efficacia, privilegiando toni freddi e desaturati che rendono opprimente ogni ambiente. La scenografia resta funzionale: gli spazi dei concerti e dietro le quinte danno respiro alla storia, ma l’orrore si concentra negli spazi chiusi e claustrofobici dove l’entità si manifesta. La colonna sonora alterna sequenze musicali legate a Skye a silenzi e suoni disturbanti, accentuando la tensione e lo stato emotivo della protagonista.

Il testo di Parker riprende temi già esplorati nel primo film, senza approfondire i personaggi o il lato metafisico dell’entità. Dialoghi essenziali e situazioni ricorrenti puntano tutto sul ritmo della paura, ma lasciano poco spazio a un’evoluzione reale dei protagonisti. Lo schema narrativo è solido ma prevedibile, fedele al modello originale.

Naomi Scott guida il film nei panni di Skye Riley con una performance equilibrata: gestisce bene la tensione emotiva, ma manca di profondità, impedendo al personaggio di emergere davvero. Ray Nicholson, nel ruolo di Paul Hudson, funziona più come catalizzatore della tragedia che come figura sviluppata. Kyle Gallner torna nel ruolo di Joel, il detective già visto nel primo film, segnato ora dalla maledizione; la sua presenza mantiene viva l’atmosfera inquietante, pur senza interazioni significative con Skye.

Da segnalare un cameo di Drew Barrymore, che appare come se stessa nel The Drew Barrymore Show, un piccolo omaggio meta all’horror classico, ricordando il ruolo iconico dell’attrice in pellicole come Scream (1996).

Smile 2 mantiene un livello discreto di tensione e inquietudine. È una prosecuzione fedele per chi ha apprezzato il primo film, ma deluderà chi cerca innovazione o approfondimento psicologico. Il film conferma il talento di Parker nel costruire suspense, senza però lasciare un segno memorabile nel panorama horror contemporaneo.

Smile 2 (2024): Trailer ufficiale italiano

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