Regia di Pupi Avati vedi scheda film
A livello visivo sembrerebbe funzionare (anche se il bianco e nero resta una scelta piuttosto furbetta, dal forte fascino ma dall'uso imperfetto - funzionale nelle immagini statiche, irreale nelle atmosfere dinamiche, si veda l'immagine del proiettore sulla spiaggia che cerca di trasportare all'antico un'immagine chiaramente moderna e posticcia); quello che manca è la costruzione della vicenda: verbosamente macchinosa con una voce fuori campo che fa decadere l'atmosfera in un qualcosa d'incompiuto. La recitazione è appena sopra al mediocre, niente di eclatante, figlia della totale decadenza del cinema italiano ma, per lo meno, non cerca di spiccare ed è ben nascosta nel quadro complessivo. 5.5
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