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Solo sotto le stelle

Regia di David Miller vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Solo sotto le stelle

di yume
9 stelle

Quella inutile, piccola statuetta dorata è sporca del sangue dei miei amici, fu la battuta di Dalton Trumbo quando finalmente ricevette l’Oscar, dopo essere stato costretto per anni a ricorrere a pseudonimi per lavorare e mantenere la famiglia, assistendo dal televisore di casa alla consegna dell’Oscar ai suoi film firmati da altri.

 

locandina

L'ultima parola: La vera storia di Dalton Trumbo (2015): locandina

, film di Jay Roach di qualche anno fa, raccontò quella lunga storia di violenza, abuso di potere e manipolazione della verità che fu l’HCUA, House Committee on Un-American Activities, Commissione per le Attivita? Antiamericane, attivo negli States nel secondo dopoguerra e soppresso per legge solo nel 1975.

Erano tempi in cui del Primo Emendamento della Costituzione Americana si faceva carta straccia

Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti, e il radicale, irriducibile Arlen Hird, amico di Trumbo fino alla fine, giustamente commentava: Oh, se lo ricordano bene, ma non gliene frega un cazzo!

 

Kirk Douglas

Solo sotto le stelle (1962): Kirk Douglas

Questo western, anomalo per il suo genere fin dal titolo, è del ’62; oggi fra i titoli di coda reca il nome di Dalton Trumbo, chissà quale fu lo pseudonimo quando usci?

Solo  Kirk Douglas, qui protagonista, e Otto Preminger sdoganarono Trumbo, il suo nome tornò fra i credits di Spartacus e Exodus, e quello fu il primo colpo mortale all’ HCUA.

In Solo sotto le stelle, se anche non ci fossimo accorti del suo nome fra i credits, verrebbe il sano sospetto di trovarci di fronte a qualcosa di speciale, tanto la sceneggiatura tiene gli occhi e le orecchie dello spettatore incollati allo schermo.

Walter Matthau

Solo sotto le stelle (1962): Walter Matthau

Il cast è spettacolare, Walter Matthau, Gena Rowlands, Kirk Douglas, la regia ben condotta, ma è il clima che cattura, il ritmo di una vicenda che si snoda in bianco e nero fra suggestioni del passato e realtà del presente, e a fare da collante un cow boy (Kirk Douglas) con la sua giumenta.

Erede di un vecchio west di cui sopravvivono solo le montagne e le grandi pianure brulle, Jack ha il vuoto alle spalle e davanti autostrade, pompe di benzina, righe bianche nel cielo di jet supersonici.

E’ tornato dopo aver combattuto in Corea, fa il mandriano ma ora vuol incontrare l’unico amico, lo scrittore Paul Bondi, condannato a due anni di detenzione per aver aiutato immigrati clandestini entrati dal Messico sul suolo USA, nonostante fosse già stato ammonito per due volte dall’Ufficio dell’Immigrazione.

Paul gli somiglia, è un irriducibile, ma non accetta di evadere; ha una moglie, Jerry, vecchio amore di Jack e un figlio. Per lui ci sarà ancora una vita da vivere, mentre Jack ha fatto la sua scelta, la solitudine.

Kirk Douglas, Gena Rowlands

Solo sotto le stelle (1962): Kirk Douglas, Gena Rowlands

Jack è figlio di un tempo che la modernità ha snaturato, la sua è energia vitale allo stato puro, ma proprio questo ne fa un perdente. Coinvolto in una rissa nel bar viene chiuso in cella da dove sa come evadere e lo fa. Passa da Jerry, una dolcissima Gena Rowlands, il loro fu un amore irrisolto, ma Jack è nato libero e ora che la prateria e le case di legno del vecchio west sono sparite gli resta la sua giumenta, a cui parla come ad una donna, e correre sui monti in fuga dallo sceriffo.

Per andare in Messico, dopo aver superato la montagna inseguito da jeep e un elicottero in una corsa di quelle che solo nei vecchi film sulla frontiera, deve attraversare l’autostrada congestionata da auto e Tir. Inutile dire al cavallo di non fermarsi, di correre quando gli dice “Hop”, quel Tir che porta cessi da montare nei nuovi condomini lo aggancia mentre la pioggia viene giù a rovesci.

Jack è ancora una volta sotto le stelle, i suoi occhi chiari guardano il cielo, lo sceriffo, un magnifico Matthau,  finge di non riconoscerlo, non l’ho visto mai da vicino dice, l’ambulanza lo carica.

Ce la farà? Forse, l’anima del vecchio west non muore, ci sarà sempre una frontiera, zona di confine tra la civiltà e il selvaggio, ma Solo sotto le stelle non celebra la sua visione romantica e celebrativa, lo sguardo lucido di Dalton Trumbo e il suo disincanto la mostrano per quello che è diventata, alle origini del sogno americano, mentre le stelle stanno a guardare.

 

 

 

www.paoladigiuseppe.it

 

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