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Ubriaco d'amore

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ubriaco d'amore

di strangelove
8 stelle

Barry Egan è finalmente giunto alle Hawai per raggiungere la sua donna,Lena.
In un momento di intimità la guarda negli occhi e le sussurra dolcemente: “Sei talmente bella che vorrei fracassarti la faccia con un martello”.Ma Barry non è un serial-killer,e la ragazza ricambia le sottili parole con altre simili.
Basterebbe ciò per spiegare in poche battute “Ubriaco d’amore”,ma in realtà il film va molto oltre una memorabile battuta.
Regola necessaria per entrare nel film è quella di scordare lo stupefacente affresco in stile altmaniano di “Magnolia”.
Dopo pochi minuti dall’inizio del film ci sembra già di essere in un altro mondo.
Un’opera che si presenta dunque sulle basi di un surrealismo ricoperto da nastri profondamente umani.
Mentre in “Magnolia” non c’è un vero e proprio protagonista,in questo caso la concentrazione cade esclusivamente su un singolo personaggio:Barry.
Quest’ultimo è la rappresentazione dell’intero film:conserva un lavoro normale ma allo stesso tempo indecifrabile (impiegato alle vendite in un magazzino),guadagna tutto sommato abbastanza bene,ha sette sorelle che gli hanno succhiato la forza (prendendolo in giro con spontaneità,opprimendolo),è un sensibile romantico che non ha ancora capito quale sia il senso della propria vita,né tantomeno sembra aver capito se stesso.Possiede uno spirito lunatico e assume improvvisamente comportamenti o di debole e fragile disperazione oppure di rabbia da sfogare nel vuoto degli oggetti.
Quello di Barry è un personaggio disegnato a tutto tondo.E’ un Buster Keaton del nuovo millennio,un Jacques Tati che sa anche arrabbiarsi fisicamente.Sogna di danzare come un suo probabile idolo:Gene Kelly.Si veste come un personaggio dei cartoni animati grazie al suo completo strafottente blu elettrico ed accesa cravatta rossa.
E’ capace di esser demolito da un soffio,ma anche di distruggere qualunque cosa gli capiti sott’occhio.
Forse manca una sola cosa al protagonista per renderlo uomo alla conquista di stabilità emotiva:l’amore.Lo trova in una ragazza semplicissima,almeno apparentemente,e sin dal principio innamorata di lui.
“Ubriaco d’amore” vive e gira circolarmente in una cerchia di connubi oggetti-episodi che hanno nel paradosso la propria risposta d’identità.
Barry trova inizialmente un harmonium nei pressi del luogo di lavoro.Non tra gli oggetti più comuni,ed inoltre inspiegabilmente,come per magia,abbandonato su un marciapiede isolato.L’uomo viene in modo immediato attratto dall’harmonium.Non sa bene il perché,ma gli sembra giusto portarlo in magazzino in attesa di una suonata.
L’assurdo si trasferisce anche al supermarket:Barry acquista centinaia di confezioni di budino,grazie alle quali gli sarà possibile viaggiare gratis,in aereo,in giro per il mondo (!).
Poco prima di conoscere la ragazza della sua vita,avrà la brillante idea di telefonare ad un servizio sexy telefonico,semplicemente per parlare un po’ con una ragazza.Tale azione lo condurrà in un grottesco labirinto tragicomico di ricatti ed avventura con pennellate del processo kafkiano.Si può dire quindi che il film si svolge su due piani:quello di commedia sentimentale e quello di noir notturno stile "Fuori Orario".Ciò forma un mix esplosivo e straripante di idee.
Fondamentale è l’uso degli spazi,all’interno dei quali si muovono i personaggi:dal “vuoto” iniziale il luogo di lavoro si trasforma in ambiente strapieno di confusione.
Le strade sono spesso deserte,oggetti di illogiche corse senza senso o colme di gente per una sfilata di carri.Supermarket pieni zeppi di prodotti e privi di clienti.Demolizione degli oggetti in spazi piccoli e claustrofobici (il bagno del ristorante) o salotti di casa (vetri frantumati).Corridoi di palazzi ricchi di freccette e numeri,che sembrano usciti direttamente da un film di Tati,confondendo la memoria del personaggio.
Non tutto è percepibile e spiegabile nel film di Anderson,eccetto,appunto,l'amore,che è forse il solo aspetto chiaro nella vita di Barry.Nasce cosi’ per caso,e il rapporto prosegue in modo del tutto lineare e trasparente.
Le pellicole raccontano più volte storie d’amore particolari,in contesti elementari.
Possiamo dire che “Ubriaco d’amore” narra una storia priva di particolari complicazioni,ma attorno alla quale sembra girovagare una giostra che contrasta ogni ragione e logica.
Ad un certo punto,inesplicabilmente,si capisce come Lena sia a conoscenza dell’harmonium rubato e fatto proprio dall’uomo.E’ stato lasciato li’ grazie alla donna stessa?Che costei sia una strega buona che riuscirà,con nemmeno particolari problemi,a coronare l’amore ed otterrà alla fine melodiche note suonate dal suo amato?L’harmonium è un rospo che aspetta di esser sfiorato?Un oggetto monolitico?
“Punch-Drunk Love” (questo il titolo originale) è il quarto film del giovane cineasta americano Paul Thomas Anderson,che si rivela autore capace di rinnovarsi in maniera del tutto sorprendente.Già un maestro della mdp,sa creare infinite atmosfere nell’arco di 1 h 37’,suggestionare con momenti di scatti improvvisi e senza la paura di giusti tempi morti.
Grande P.T.Anderson anche per come ha saputo rendere grande attore un personaggio nato con la televisione,interprete fino ad oggi di ruoli stupidi in film di scarsa qualità artistica:Adam Sandler.
Anche per questo la sua prestazione lascia meravigliato lo spettatore,che ha la netta sensazione di avere davanti agli occhi un Jerry Lewis ringiovanito.Al servizio della storia anche la bravissima Emily Watson con le sue fredde sfumature,e il versatile camaleontico pupillo del regista Philip Seymour Hoffman.
Necessari i contributi della fotografia,che talvolta gioca con luci ed ombre,e di suoni e musiche,che accompagnano le azioni degli attori in modo impercettibile.
Splendidi i siparietti dello schermo esclusivamente ricoperto da colori caldi che si impastano,giocherellano e suonano l’amore.
Quest’ultimo sarà ancora una volta l’oggetto vitale,posto sopra ogni cosa.Una volta innamorato,Barry,non avrà paura di spaccare la faccia ai cattivi,né di confrontarsi con il potente boss della sex-line.E gli altri avranno paura di lui.
La rivincita dei perdenti?Più che altro l’amore come conduttore di sicurezza ed armonia nella vita di un uomo comune.Si,perché in fondo Barry mi somiglia,e tutti noi abbiamo qualcosa in comune con questo strambo,eppur cosi’ realista,personaggio.Un eroe dei nostri tempi.
Un film non per tutti i gusti,proprio perché si serve di una comicità che porta spesso alle strette conseguenze l’arte del paradosso.Troppo anormale ed originale per trovare un grande pubblico.
Tuttavia una pellicola che sa di amare verità,frustate alla società d’oggi...sogni d’oro,incubi.
Indubbiamente surrealista,ma più semplicemente un freschissimo cult movie,un grande ritorno di un genere perduto:la screewball comedy (ci sono tracce di “Bringing up baby” di Hawks e “The Palm Beach Story” di Preston Sturges).
Un film che non somiglia a nessun altro,specie se analizzato nel panorama cinematografico attuale (e naturalmente i membri dell’Academy Awards non se ne sono accorti:nemmeno una nomination agli Oscar).
Qualcosa di diverso,che può spiazzare e sorprendere.
Il corrispondente comico di “Mulholland Drive” di David Lynch (che,presidente della giuria a Cannes,non a caso,ha assegnato il premio della regia a P.T.Anderson).
Un gioiellino assordante firmato da un regista geniale. VOTO 8 ½

Su Emily Watson

Al servizio della storia anche la bravissima Emily Watson con le sue fredde sfumature.Ha ormai dimostrato,se ce ne fosse stato il bisogno,di poter benissimo interpretare ruoli non drammatici

Su Philip Seymour Hoffman

Attore pupillo di Anderson.In una parte minore,si dimostra,ricordare i film precedenti,trasformista capace di ricoprire i ruoli più diversi.

Su Adam Sandler

Finora interprete di stupide commedie americane senza pretese,Adam Sandler,meraviglia nel ruolo di un personaggio straripante di riferimenti e significati.Un Jerry Lewis ringiovanito.

Su Paul Thomas Anderson

Il migliore tra i giovani registi americani.Con “Punch-Drunk Love” Paul Thomas Anderson ha dimostrato di sapersi rinnovare.Di saper rinnovare un genere,arricchendolo di citazioni.Una regia classica ed originale.Padronanza assoluta di stile ed idee.

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