Regia di Todd Haynes vedi scheda film
Il Cinema di Todd Haynes è un signor Cinema, su questo non si discute. Regista raffinato, Hollywood vecchia maniera, piuttosto rigoroso e cerebrale. Non è un caso che il miglior film su Bob Dylan, (e uno dei migliori "bio pic" in generale), "Io Non Sono Qui", lo abbia girato lui. Con "May December" non cambia, ovviamente, il suo stile ma è il meccanismo della storia che viene raccontata, a inceppare tutto quanto. Un racconto complesso, di difficoltà elevatissima, che Haynes, pur supportato da due bravissime attrici, Julianne Moore e Natalie Portman, non riesce a rendere bene o, mettiamola così, a me non ha smosso nulla. Una coppia che fece scandalo quando si formò, con lui 13enne e lei molto più grande, viene visitata, circa vent'anni dopo, dall'attrice (la Portman) che dovrà interpretare la lei in un film che ne racconterà gli eventi. L'indagine emotiva della Portman, metterà allo scoperto i nervi usurati della coppia in questione, sollevando dubbi e incertezze e diventando, in pratica, un "ménage à trois". Due ore in cui psicologia femminile, soprattutto, e maschile, la fa da padrona, rendendo il film verboso all'eccesso, lacrimevole e mai affilato o interessante. Una psicoanalisi borghese su dei borghesi, che lascia il tempo che trova, dentro una confezione sicuramente di gran classe. Per me, noiosissimo.
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