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Il paese del silenzio e dell'oscurità

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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La recensione su Il paese del silenzio e dell'oscurità

di steno79
8 stelle

Nell'immensa filmografia del grande Werner Herzog i documentari occupano un posto altrettanto importante dei film di finzione, ma personalmente ne ho visti pochissimi, e ho deciso di recensire questo "Paese del silenzio e dell'oscurità" perché è una sua opera giovanile dove già si affacciano molti dei suoi interessi più autentici, fra cui uno sguardo sulla condizione di disabilità dei sordo-ciechi, molto utile anche oggi, nonostante che nel frattempo le istanze pedagogiche e didattiche sul recupero delle persone disabili abbiano compiuto notevoli passi in avanti.

Il film racconta soprattutto l'esperienza umana di Fini Straubinger, una signora di circa 55 anni all'epoca delle riprese diventata sordo-cieca a causa delle ferite riportate nell'infanzia dopo una caduta dalle scale. Fini racconta le sue sensazioni e molti ricordi alla cinepresa di Herzog, ma la vediamo anche recarsi personalmente da altri disabili o presso alcuni istituti dove assistiamo alla riabilitazione di un bambino di nome Harald, di un giovane di nome Vladimir e del signor Fleischmann che nel finale corre ad abbracciare alcuni alberi, immagine divenuta emblematica del film e di grande forza emotiva. È un documentario realizzato con indubbio rispetto e delicatezza per la materia trattata, senza concessioni ad un'inutile spettacolarizzazione, dove le vicende umane che Herzog ci espone risultano toccanti, a tratti emozionanti, mai risapute o noiose. Fini appare come una donna coraggiosa, che ha accettato la sua difficile condizione ma, nonostante ciò, non si lamenta mai ma cerca nei suoi limiti di fare del bene ad altri sordo-ciechi che sono nati così e non hanno mai potuto sviluppare una comunicazione col prossimo.

Le musiche di Bach o di Vivaldi risultano adeguate a sequenze come quelle di Harald che fa il bagno nella vasca nonostante la sua paura dell'acqua assieme al suo insegnante, per l'epoca sicuramente qualcosa che si era visto pochissimo al cinema data la difficoltà di approccio al tema dell'handicap fisico o psichico. Con una fotografia molto sobria e spartana, il film si rivela un documentario di indubbio valore a cui non si trovano difetti veri e propri, però rispetto al poker di capolavori di film di finzione composto da Aguirre, Kaspar Hauser, Stroszek e Nosferatu, "Il paese del silenzio e dell'oscurità" funziona secondo modalità differenti e lo valuterei appena un gradino al di sotto.

Voto 8/10

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