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La donna che visse due volte

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su La donna che visse due volte

di Carlo75
10 stelle

James Stewart, Kim Novak

La donna che visse due volte (1958): James Stewart, Kim Novak

James Stewart, Kim Novak

La donna che visse due volte (1958): James Stewart, Kim Novak

Barbara Bel Geddes

La donna che visse due volte (1958): Barbara Bel Geddes

Un ex poliziotto, Ferguson, affetto da vertigini, viene ingaggiato da un amico per sorvegliare la moglie, Madeleine. Ferguson però si innamora diMadeleine, e incapace di salvarla da un apparente suicidio, rimane ossessionato da lei. Il film usa il simbolo della vertigine per rappresentare l'incapacità del protagonista di distinguere la realtà dall'illusione e la sua ossessione per un'immagine femminile fittizia, analizzando la psiche maschile. La regia di Hitchcock segue una struttura classica ma molto innovativa, aumentando la suspense in modo ascendente, attraverso una narrazione carica di atmosfera. L'ossessione, il doppio e il confronto con la morte sono trattati in modo mai banale, rendendo la suspense ancora più potente. La San Francisco del film diventa quasi un personaggio, con luoghi come la missione e il museo che contribuiscono all'atmosfera sognante e inquietante della storia. L'uso delle spirali nei titoli di testa, nei capelli della protagonista e nelle sequoie, e la presenza degli specchi che riflettono la doppia identità, arricchiscono la narrazione di significati profondi. A differenza dei thriller tradizionali, il film ha un ritmo più lento, permettendo alla suspense di nascere dai segreti dei personaggi e non solo dall'azione.  Più che sul'effetto sorpresa, Hitchcock si focalizza sulla psicologia dei personaggi, riuscendo a creare un'esperienza unica e angosciante per lo spettatore. Le performance di Stewart nel ruolo del voyeur ossessionato e della Novak, che interpreta la doppia identità di Madeleine e Judy, sono davvero notevoli, e la musica di Bernard Herrmann, con le sue note ripetute contribuiscono a rendere l'atmosfera ipnotica. Hitchcock è il maestro indiscusso del genere, e questo film a mio avviso è la sua opera più bella, che lui stesso definì come un "sogno a occhi aperti", avvicinandosi ai temi dell'onirico e della mente umana, già esplorati in film come Io ti salverò con l'aiuto di Salvador Dalí. 

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