Regia di Christian Petzold vedi scheda film
Due amici partono per una vacanza in una bella località tedesca sulle coste del Mar Baltico, tra terra e mare. Nonostante le avversità e le avvertenze diramate dalla protezione civile a proposito della diffusione di incendi nella zona, arrivano nella casa dove trascorreranno la villeggiatura trovandovi due ospiti inattesi: una disinvolta venditrice di gelati che studia letteratura (Beer) e un atletico bagnino (Trebs). Pur non volendolo, sarà la ragazza il baricentro dei rapporti tra i due amici: l'uno, uno scrittore accidioso e protervo (Schubert), e l'altro (Uibel), un omosessuale con una notevole inclinazione per lo sport e per la fotografia.
Reduce da opere discontinue (La scelta di Barbara, Il segreto del suo volto, Undine), con Il cielo brucia - insignito con l'orso d'argento al festival di Berlino - Christian Petzold tocca uno dei punti più bassi della sua carriera. Il film sembra proprio come il suo personaggio principale: pieno di boria e incapace di qualsiasi sforzo, sineddoche filmica di un'opera sulla differenza tra vedere e guardare. Intorno allo scrittore accade di tutto e lui osserva con sguardo voyeurista, senza mai penetrare davvero la realtà che gli sta intorno, dall'omosessualità dell'amico alla malattia del suo editore. Tutto qui? Sì, tutto qui.
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