Regia di Marie-Castille Mention-Schaar vedi scheda film
La musica crea ponti, opportunità, abbatte muri e pregiudizi. Nella storia di Zahia e Fettouma la magia di un'orchestra e della musica trova una storia d'ispirazione che unisce alla biografia delle protagoniste il riscatto sociale di cui sono protagoniste. Perché la musica non fa rivoluzioni, ma cambia le persone.
La musica crea ponti culturali, abbatte muri, sublima il meglio dell'anima umana. Ciò che unisce un'orchestra è l'obiettivo comune, una comunione d'intenti e una collaborazione dove si sviluppa il rispetto di ogni ruolo, con ogni sua peculiarità.
Ma chiaramente Divertimento non è solo questo. Sullo sfondo razzismo, pregiudizi, i bias culturale della società occidentale sono alla base della lotta silenziosa, frustrante e convinta che Zahia e Fettouma devono quotidianamente affrontare. I giudizi sferzanti, spesso quasi immotivati, provocatori degli insegnanti, i commenti dei compagni e il loro porsi contro, poco collaborativi, testimoniano la difficoltà di farsi accettare in un ambiente giovane, elitario, ambizioso. Ed è nella scelta di opporsi con l'intelligenza, lo studio e la tenacia, che le due protagoniste non fanno la rivoluzione, ma cambiano le persone. La loro speranza diventa l'appoggio di un comune che crede nel loro progetto, il coinvolgimento di sempre più studenti che diventano tutt'uno con il proprio direttore nel rispetto dei ruoli, abbattendo definitivamente l'immagine del direttore-star a favore di un direttore che ha la sua parte nell'orchestra.
Seppure la regia sia canonicamente e poco brillante, questo è uno di quei film dove la fotografia, la colonna sonora e la sceneggiatura rubano la scena e trascinano lo spettatore nel film, nel riscatto sociale che si vorrebbe vedere realizzato.
Ottima la prova delle due attrici, Oulaya Amamra è convincente nella lotta interiore del suo personaggio, Lina El Arabi è la spalla perfetta, coprotagonista che supporta ed è decisiva nella svolta finale.
In generale un film che vale la pena di vedere.
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