Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Manuel (Gianmarco Franchini) è un ragazzino che sotto minaccia viene incaricato da alcuni sbirri corrotti di infilarsi dentro una discoteca per riprendere di nascosto dei maneggi compromettenti in odor di politica. Il giovane, a sua volta figlio di un malavitoso (Toni Servillo), decide all’ultimo di ritirarsi, e si troverà braccato dai poliziotti che, pur di acchiapparlo, sono disposti ad ogni cosa.
Stefano Sollima dipinge un ritratto del mondo criminale ove, ormai, è impossibile distinguere il bene dal male: i personaggi delinquenziali ai quali Manuel si rivolge per avere supporto, nella sua fuga disperata - ovvero “Polniuman” (Valerio Mastandrea) e Romeo detto il "Cammello” (un Pierfrancesco Favino dall’impressionante capoccione pelato) - dimostreranno una profonda dignità. Sollima riesce, comunque, a ridarci tutto lo squallore di un substrato sociale in cui le dinamiche di forza si risolvono nella stipula di contratti freddi, giri di denaro fini a se stessi, malattie e stanze povere in cui la luce del giorno - in senso metaforico e concreto - non riesce ad entrare.
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