Regia di Giulio Base vedi scheda film
Ascesa, delirio di onnipotenza e ineluttabile fine di un piccolo grande boss della sacra corona unita.
No, non si tratta di una storia vera: è mero intrattenimento, fiction pura. L’ennesimo film italiano di questi anni in cui si narrano le mirabili (sarcastico, si capisce) imprese di un malavitoso: e se la mafia è passata di moda e la camorra è stata fin troppo sviscerata in questo tipo di pellicole, ecco che Giulio Base sceglie con Il maledetto di orchestrare un racconto in pompa magna, elegante e sontuoso, delle vicissitudini umane e criminali di un boss immaginario della sacra corona unita. Tutto qui? Tutto qui. Senza neppure la motivazione di mettere in scena una storia vera, in qualche modo esemplare. E quindi, per nobilitare l’opera, ecco che fin dalla primissima didascalia si mette in chiaro che Il maledetto vuole essere un’attualizzazione delle vicende del Macbeth scespiriano, peraltro appoggiandosi pure sull’opera omonima composta da Verdi con libretto di Francesco Maria Piave. Piuttosto prevedibile ciò che compare sullo schermo, a ogni modo, e al di là della confezione davvero encomiabile (fotografia di Giuseppe Riccobene, montaggio di Micaela Natascia di Vito, scene di Isabella Angelini e costumi di Rosanna Sisto) c’è ben poco da sottolineare. Nel cast artistico primeggia Nicola Nocella, già meno noti i nomi degli altri interpreti; produzione Rai Cinema e Onemore Pictures con contributi da parte di Regione Puglia, Apulia film commission e Unione Europea. 4/10.
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