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Bassifondi

Regia di Francesco Pividori vedi scheda film

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La recensione su Bassifondi

di chinaski
6 stelle

È un microcosmo fatto di sporcizia, rifiuti, urina e feci, sorci e residui umani quello in cui vivono e si muovono Romeo e Callisto, due senzatetto romani, un mondo di degradante e innominabile libertà, una dimensione parallela e altra, al di sotto di quella ordinaria, un abisso esistenziale nel quale sprofondare o dove reinventarsi al di là di ogni presunta aspettativa della società borghese. Se vivete a Roma e qualche volta siete usciti la sera per farvi qualche birra a Trastevere, sicuramente vi sarà capitato di andare poi a fare una pisciata sulle scalinate che portano al fiume. Se proseguite camminando si arriva proprio dove è stato girato il film, tra ponte Sisto e ponte Garibaldi e magari, mentre vi rollavate una canna, vi è capitato di vedere i miserabili accampati lì sotto. Francesco Pividori (da una sceneggiatura dei fratelli D’Innocenzo) non si inventa nulla, semplicemente ha il coraggio di mostrare quello che viene nascosto dalla città, perché sopra ci sono i locali, i ristoranti, le strade affollate, la gente con i soldi e sotto quello che non si deve vedere e sapere. Spiccetto, spiccetto, ripete come un mantra Callisto (uno strepitoso Romano Talevi), in quella che sembra una continua performance da teatro di strada - Tanti i luoghi riconoscibili, tra cui le scalette di una chiesa davanti al bar San Callisto e la piazza di Santa Maria in Trastevere, spazi che si trasfigurano nella loro controparte d’ombra, una interzona in cui si muovono straccioni e tossici, quella è la loro Roma, quella che vedono, che percepiscono e in cui tirano avanti. Momenti di alterazione chimica, improvvisa alchimia, cecità apparenti, dichiarazioni d’odio e d’amore, famiglie e figli lontani, messaggi senza risposte, musica e danze nella notte, fra fuochi e bottiglie di vino. Un’umanità al limite, un cinema ancora acerbo eppure pieno di audacia, tra primi piani, carrellate e fluidi movimenti di macchina. Un finale lisergico. Un film inaspettato, per non dimenticare chi il fondo lo ha toccato ed ha avuto la forza di non tornare indietro. 

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