Regia di Roberto De Paolis vedi scheda film
Le vicende di una prostituta nigeriana sono condensate in questo film crudo e poetico al tempo stesso, dove a soprendere è soprattutto la genuina bravura della giovane protagonista
Se l'arte dei cinema è anche saper raccontare storie poco indagate, quasi marginali in quella che è la vita quotidiana della maggior parte delle persone, va dato atto a Roberto De Paolis di aver confezionato un film coraggioso, crudo ed al tempo stesso poetico, una pellicola dove soprattutto soprende la bravura genuina della giovane protagonista nella parte di una prostituta nigeriana, una delle tante che popolano i bordi delle strade italiane in cerca di soldi e di un riscatto da una schiavitu' fatta di riti ancestrali, mistificazioni ma soprattutto tanto sopruso. Princess si guadagna da vivere nel bosco (perchè le "occidentali" lavorano ormai quasi tutte in più confortevoli appartamenti) e prende il bello ed il brutto della vita con un unico obiettivo: fare soldi,in parte per riscattarsi dal debito contratto, in parte per aiutare i tanti parenti rimasti in Nigeria. E quando tra i clienti, anche se lui inizialmente non è comunque uno di loro, si materializza un uomo che ha solo un disperato bisogno di calore umano (l'ottimo Lino Musella), anche per la giovane prostituta inizia un nuovo capitolo di una vita che però, al contrario delle favole, non contempla necessariamente il lieto fine. Un film senza fronzoli, a volte duro all'inverosimile ma di estremo realismo, una pellicola sicuramente interessante e coinvolgente.
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