La recensione su Operazione diabolica

di alan smithee

8 stelle

"Le cose belle accadono sempre con la pioggia..."

L'ormai attempato uomo d'affari Arthur Hamilton conduce una vita routinaria che non gli offre, al di là del lavoro, più grossi stimoli ed emozioni.

I figli sono ormai grandi e studiano lontano da casa e la vita coniugale si trascina nella più totale indifferenza.

Un giorno Arthur viene contattato da un caro amico che egli credeva morto, e che gli propone di fare come lui: farsi credere morto e rinascere con spoglie di altre persone, adattato grazie ai bisturi di una chirurgia plastica sorprendente. Indeciso sul da farsi, si convince a procedere dopo una certa insistenza da parte della organizzazione, che velatamente lo ricatta pure, ed inizia una nuova vita con i connotati di un facoltoso pittore.

Troverà anche modo di sconfiggere l'isolamento, ma si innamorerà della persona sbagliata, comprendendo troppo tardi di essere pure lui divenuto il tassello sacrificale di una organizzazione a dir poco "diabolica".

Dal romanzo concitato che mescola thriller e fantascienza, intitolato "Istituto di bella morte", di David Ely, un disinvolto ed assai a proprio agio John Frankenheimer dirige un giallo teso e psicologico, frutto di un adattamento riuscito a cura di Lewis John Carlino, valente sceneggiatore, che avvince ed inquieta, e permette al divo Rock Hudson (di cui ricorrono quest'anno I cent'anni dalla nascita) di dar vita ad una delle sue interpretazioni più sofferte, insolite e convincenti di una carriera tutt'altro che di secondo piano.

Un film fanta-apocalittico che turba e avvince, e conduce lo spettatore addentro ai labirinti viscerali di una organizzazione tentacolare che manipola corpi e menti promettendo ben di più di quanto i suoi avveniristico metodi sono effettivamente in grado di assicurare.

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