Regia di Emerson Moore vedi scheda film
Scappiamo dal campo prima che il mais diventi pop corn! Sai che scoppiettio sotto le chiappe. E visto che ci siamo, scappiamo anche dal film.
Uno sfortunato drappello di sconosciuti si ritrova in camporella a cantare: "che ne sai tu di un campo di grano?". Con la paura di essere presi per mano... Anzi, presi del tutto. Ma purtroppo per Moore a non farsi prendere è lo spettatore, che di film thriller con protagonisti svegliatisi in mezzo ad un luogo, dentro a qualche edificio o chissà dove è ormai saturo, soprattutto se il film appare confuso e confusionario. La regia cerca disperatamente di rendere credibile l'ambientazione vegetale e drammatica l'evoluzione della storia, ma ottiene un risultato che vira verso la parodia di genere, con la costruzione di scene e sviluppi narrativi al di fuori del sensato. Il finale poi, anche se propedeutico ad un seguito (e ce ne vuole di coraggio anche solo a pensare di farlo), appare proprio buttato li tanto per mettere un punto, senza un costrutto, senza una vera logica. L'unico stimolo che può offrire il film è sull'aspetto da dare al proprio spaventapasseri, nel caso si avessero problemi con i volatili in una propria coltivazione. Diserbante.
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