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Diceria dell'untore

Regia di Beppe Cino vedi scheda film

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La recensione su Diceria dell'untore

di mm40
4 stelle

La seconda guerra mondiale è da poco finita e in un sanatorio siciliano si incontrano Angelo e Marta, malati di tubercolosi. Lui è un professore reduce dei combattimenti con qualche speranza di salvarsi dalla malattia; lei un'ex ballerina che ha capito di essere destinata a soccombere. L'amore trionfa sulla sofferenza, ma non sulla morte.


Il siciliano Beppe (Giuseppe) Cino muove i suoi primi passi nel cinema come assistente di Rossellini, nei primi anni Settanta, per poi lavorare al fianco di Steno e altri, fino ad approdare nel 1983 dietro la macchina da presa in prima persona, con Il cavaliere, la morte e il diavolo. Che si tratti di un cinema ambizioso non v'è dubbio da subito; che Cino raggiunga i risultati desiderati è però difficile a sostenersi. Anche in questa riproposizione del celebre romanzo di Gesualdo Bufalino, con una sceneggiatura non del tutto aderente alle pagine di partenza firmata dallo stesso regista, il Nostro non convince appieno, confezionando un discreto polpettone colmo di enfasi e dialoghi retorici, ma non molto godibile dal punto di vista della mera visione. C'è anche la Rai, oltre all'Istituto Luce e ad altri enti finanziatori (contributi ministeriali inclusi) a sostenere la produzione di Diceria dell'untore, lavoro d'altronde realizzato con la dovuta cura ed esteticamente superiore agli standard televisivi (la fotografia è di Franco Delli Colli, le musiche sono di Carlo Siliotto, i costumi di Francesca Sartori: tutti professionisti di chiara fama). Ma a dire il vero i nomi che maggiormente sorprendono, specie considerando lo scialbo risultato, sono quelli che si spendono nel cast artistico che vede in prima linea Frando Nero, Fernando Rey, Lucrezia Lante della Rovere, Vanessa Redgrave e Remo Girone, con ruoli anche per Dalila di Lazzaro, Toni Ucci, Tiberio Murgia e per il piccolo Salvatore Totò Cascio, lanciato da Tornatore nel 1988 con il suo memorabile Nuovo cinema paradiso. Cino tornerà in sala due anni più tardi con In viaggio verso est (1992). 4/10.

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