Regia di Matteo Fresi vedi scheda film
Aggius, 1849. Il fidanzamento tra Pietro Vasa e Mariangela Mamia porta gioia nel piccolo borgo gallurese, ma la felicità è destinata a svanire presto. Pietro, dopo un contrasto con il futuro suocero per il rifiuto di sanare vecchi rancori con la famiglia Pilleri (imparentata con i Mamia), chiede la restituzione dell’anello di fidanzamento. Questo affronto, percepito come un’onta, scatena una feroce faida tra le due famiglie, destinata a insanguinare la Gallura.
Torinese di nascita ma con radici in parte galluresi, il regista Matteo Fresi firma un film complesso, incentrato sul tema della faida: vendette familiari regolate da codici d’onore non scritti che disciplinano la vita di comunità legate agli ambienti agro-pastorali. Il cinema sardo trova le sue origini in racconti di questo tipo, tra faide, banditi ed esotismo, spesso ispirati alla letteratura di Grazia Deledda. Fresi, invece, attinge al romanzo omonimo del sassarese Enrico Costa che narra una faida reale ambientata nella Sardegna del XIX secolo. Una guerra tra due famiglie durata sette anni, che lasciò sul campo settanta vittime.
Al centro della vicenda emerge Bastiano Tansu, figura misteriosa e quasi leggendaria. Nato muto, cresce tra l’indifferenza e il pregiudizio, emarginato per la sua disabilità e considerato un “demone”. L’unico a mostrargli affetto e sostegno è il fratello Michele, che lo supporta moralmente e gli insegna a sparare. Quando Michele diventa una delle prime vittime della faida, l’ira di Bastiano si scatena: da giovane tormentato si trasforma in un sicario temuto e spietato, deciso a cercare giustizia.
Il film si compone di volti duri, sguardi carichi d’odio, dialoghi in “limba sarda” e ambientazioni ostili. Eppure, in questo scenario di morte e crudeltà, si insinuano momenti di delicatezza e amore: la bambina che offre un fiore a Bastiano, isolato nel suo dolore; i corpi nudi di Bastiano e Gavina, in riva al lago, che si sfiorano con dolcezza. Il loro è un amore impossibile, soffocato dall’odio e dai pregiudizi.
Al suo esordio con questo lungometraggio, Fresi – che cura anche la scenografia – resta fedele al romanzo di Costa, realizzando un’opera significativa e apprezzabile. Tra gli interpreti spicca Andrea Arcangeli nel ruolo di Bastiano. Le musiche, coinvolgenti, accompagnano con forza l’intera narrazione
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