Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Zeros and Ones

di hallorann

5 stelle

Nel 2021 in piena pandemia Abel Ferrara decide di uscire di casa per girare un instant movie su quella condizione di sospensione mondiale, dettata dal Covid 19, che ci tenne in casa per lungo tempo. Come dice il protagonista assoluto Ethan Hawke in chiusura: “Ho ricevuto una sorta di sceneggiatura, delle suggestioni più che altro, di cui non ho capito granché…”. E’ quello che, in effetti, si prova dopo aver visionato “Zeros and Ones”. Imbracciate camere e tele camerine varie (affidate al direttore della fotografia Sean Price Williams) l’attore americano interpreta due personaggi: il soldato J.J. e il fratello gemello Justin. J.J. ha il compito di ritrovare il fratello rivoluzionario, tenuto prigioniero perché il suo pensiero anarchico, comunista, egualitario in un mondo governato da un ordine capitalista è alla base di un probabile attentato alla Città del Vaticano. Il soldato è incaricato di ritrovarlo per bloccare l’attentato, che metterebbe a repentaglio coloro i quali garantiscono misericordia, onore, purezza, devozione, un mistero da 3000 anni. J.J. come Gesù è investito di una missione, salvare l’umanità. Il cammino sarà tortuoso, pieno di incontri alquanto misteriosi come un barbone, un’anziana donna che prega in una chiesa, un mullah o utili come la moglie di Justin, due donne che vengono dal freddo russo con altrettante strane richieste o la mafia cinese per vedere il fratello in filmati registrati in cui rivendica il suo pensiero “terrorista”: uccidendolo non ammazzeranno l’idea ma solo il corpo. Due prospettive del mondo si schiudono agli occhi del presunto eroe, entrambe sono giuste ci dice in conclusione Hawke. Questa pandemia si concluderà con una rinascita testimoniata dalle immagini della figlia del regista Anna che corre felice in un parco.

Ferrara - senza uno sceneggiatore guida - si dimostra confusionario, un accumulatore di riflessioni, citazioni, deliri, profondità senza controllo. La pellicola funziona da un punto di vista visivo, un documento realistico e immaginifico per le strade deserte e notturne di Roma. Sarà un esempio, soprattutto, quando si vorrà stilare una filmografia che ha raccontato e filmato quei tre anni circa di lockdown. Per il resto si regge sul tappeto sonoro e musicale del sempre ottimo Joe Delia, sul coraggio del protagonista e sulla sincerità palesata al principio e alla fine di questo esperimento velleitario e poco incisivo.