Regia di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis vedi scheda film
Esordio d'autore per due giovani registi italiani, Alessio Righi de Righi e Matteo Zoppis, che imbastiscono un film folk e nettamente (troppo nettamente) divisio in due parti. Prendendo spunto da una leggenda locale, si parla della Tuscia, ex Etruria, terra di confine fra il Lazio e l'Abruzzo, che racconta di un certo Luciano, vagabondo e ubriacone, che a cavallo del 1800 con il 1900, a causa di uno sgarbo al signorotto locale si trova costretto a emigrare in Argentina per poi perdersi nella Terra Del Fuoco, alla ricerca di un improbabile tesoro spagnolo, i due registi fanno, praticamente, due film differenti, suddivisi in cento minuti. Nella prima, seguiamo le vicende del protagonista, perso nei borghi boschivi della Tuscia, fra vino, vagabondaggio e l'amore per Emma, il tutto condito dalle canzoni tradizionali locali e poco altro. Dopodiché si passa in Argentina, dove il film diventa un western stilizzato e dove Luciano diventa un (falso) prete e accompagna una ciurma di pirati e disadattati alla ricerca di un misterioso tesoro spagnolo. Chiaramente cambia lo scenario, tutto è rarefatto, pure il racconto, e ci si addormenta spesso, svegliati, qui e là, da qualche colpo di fucile. Opera strana, sicuramente girata bene e con una bella fotografia, attori decenti, ma troppo slegata e lenta, mai veramente in grado di incuriosire o affascinare. Cinema italiano di aspirazione internazionale, ma non ci siamo. Rimandati.
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