Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
Dopo la terza visione, posso confermare che (secondo me) è il miglior film degli ultimi anni. Ad ogni rewatch si notano dettagli nascosti, non particolari inutili messi lì tanto per, ma piccole sfumature che rendono la pellicola unica nel suo genere.
Hae-jun è un giovane detective, si concentra molto nel lavoro e poco nella vita privata. Non riesce a prendere sonno, non è felice. Finché arriva lei.
Seo-rae lo sconvolge fin dall'inizio, lo assorbe completamente, corpo e mente. Hae-jun la segue, la osserva, la ascolta, non riesce a mantenere le distanze, ha bisogno di sentire il suo profumo, ha bisogno di far parte della sua vita, di sentirla vicina. Standole intorno riesce a dormire, torna felice, vede le cose con lucidità.
Ovviamente Park Chan-wook poggia l'idea su solide basi, la donna che visse (uccise) due volte l'abbiamo già vista da qualche parte, ma lo sviluppo della trama e dei personaggi è qualcosa di incredibile, qualcosa che va oltre al colpo di scena di metà film, che infatti arriva e passa via, perché il giallo è in secondo piano, perché vogliamo sapere: ed ora?
Questo neo-noir non va assolutamente preso alla leggera, costringe gli spettatori a stare concentrati, il rischio è di perdersi quel particolare che alla fine del film contribuisce ad aprirti in due e lasciarti svuotato.
Tutto è importante, ogni sguardo, ogni parola, ogni centimetro della carta da parati sul muro della casa di Seo-rae, ogni volto riflesso in un specchio.
Il finale è struggente, arriva lentamente e colpisce durissimo.
Ed io, alfine, piango.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta